Anche la Francia nel mirino della Commissione Europea Gioco telematico: l’Europa richiama Olanda e Grecia
di Dana Ciotti I governi di Grecia e Olanda hanno recentemente ricevuto un richiamo ufficiale dalla Commissione Europea, avente per oggetto le restrizioni messe in atto nei confronti del gioco telematico da parte dei due Paesi. Sembra che il richiamo ufficializzato sia stato motivato dalle continue lamentele degli altri Stati membri dell’Unione Europea proprio nei confronti delle politiche restrittive in materia applicate da alcuni governi, e soprattutto si tratterebbe dell’ultimo step ‘informale” prima di una vera e propria procedura d’infrazione contro i due paesi. Per quanto riguarda l’Olanda, il richiamo sarebbe stato motivato dalle ripetute lamentele in particolare ricevute da parte del bookmaker Ladbmkes, i cui siti sono ormai oscurati da anni sul territorio nazionale olandese. «Non abbiamo nemmeno mai offerto un sito di lingua olandese - ha dichiarato a suo tempo John O’Reilly, capo del settore egaming di Ladbrokes - I giocatori potevano sempre usufruire dei nostri prodotti accedendo però al nostro sito in lingua inglese, ma le autorità olandesi hanno risposto oscurando il nostro sito web e proibendo a chiunque si trovi su territorio olandese di accedere ai nostri prodotti. Questo significa che anche se non sei cittadino olandese, ma per caso ti trovi a passare da quelle parti per vacanza o altro, non puoi entrare nel tuo account telematico perché il sito di Ladbrokes in Olanda non è visibile». Un discorso molto simile si può fare per quanto riguarda la Grecia. Un portavoce della Commissione ha infatti spiegato che le lamentele «dipendono dal fatto che i provider che possiedono regolari licenze rilasciate in altri Paesi dell’Unione, non possono offrire prodoti di sportsbetting né di giochi di fortuna. E non possono nemmeno farsi pubblicità sul territorio nazionale». La notizia dei richiami ufficiali è stata accolta con molto piacere dalla Remote Gambling Association, il cui direttore generale Clive Hawkswood ha dichiarato: «Nonostante ci siamo spesso trovati in opposizione, questi provvedimenti dimostrano che la Commissione sta svolgendo al meglio il suo ruolo di protettrice del Trattato Europeo, in modo obiettivo e giusto. Significa che, fortunatamente, anche i commissari europei sono contro il protezionismo esagerato nei confronti dei monopoli statali». Dopo aver effettuato dei “richiami informali” ai governi di Grecia e Olanda, la Commissione Europea ha scritto una lettera di richiamo anche al governo francese per la proposta di legge, pubblicata in terza bozza, che se approvata somiglierebbe moltissimo all’UIGEA americana, e che la Commissione spera di bloccare entro il 31 marzo. Se, scaduti i termini, la Francia dovesse rendere attiva la legge, la Commissione non si limiterebbe al richiamo informale ma si passerebbe alla procedura d’infrazione. Immediata la risposta del segretario generale del Governo francese Sigrid Ligné, che ha dichiarato: «La posizione assunta dalla Commissione è del tutto ingiustificata, non è vero che bloccare i pagamenti da e verso i sui dei provider privati contravviene le leggi europee. Non abbiamo nessuna intenzione di tollerare nessuna azione legale in proposito». La proposta di legge pubblicata dalla Francia tenderebbe a creare delle barriere per impedire ai giocatori di accedere in alcun modo ai siti di scommesse di bookrnakers e operatori che non siano la Fracaise des Jeux o la PMU, i due monopoli statali d’Oltralpe. Un chiaro caso di protezionismo, contro il quale la Commissione Europea ha dichiarato di voler combattere.
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