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Totoguida Scommesse: Al Tar del Lazio, match da tripla (4.3.08)  
Autore: roberto
Pubblicato: 18/3/2008
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Al Tar del Lazio,
match da tripla
I Monopoli: «Mutato il quadro di distribuzione delle scommesse»
• di Nicola Tani

Si è determinato un sistema di gioco diverso, per dimensioni ed efficacia territoriale, rispetto a quella preesistente, caratterizzato invece dalla presenza sul territorio di un numero ridotto di punti di distribuzione di gioco». Eccola, in un passaggio tanto sintetico quanto chiaro, la posizione che l’Avvocatura dello Stato rappresenterà domattina - su incarico dei Monopoli di Stato - davanti ai giudici amministrativi del Tar Lazio. Il riordino del decreto Bersani ha creato condizioni totalmente diverse dal passato, quando - almeno fino al 2007 - la capillarità ridotta delle agenzie tradizionali causava effettivamente una vistosa mancanza di offerta agli scommettitori, che rischiava di far nascere attività di raccolta non regolamentate. Il “telematico” all’italiana - un fenomeno i cui contorni normativi e operativi restano ancora oggi oscuri agli operatori internazionali - nasce così, quasi per scherzo, su iniziativa di un paio di concessionari, ma diventa poi un “mostro” da 5-600 milioni di euro, caratterizzato da evidenti situazioni di abuso e dalla forte concorrenza creata all’apertura dei nuovi punti vendita assegnati con il bando Aams. Per questo, gli stessi Monopoli stanno tentando - con interventi “mirati” sui concessionari meno attenti alle prescrizioni della convenzione o attraverso la battaglia legale nei tribunali - di limitare gli abusi nell’esercizio dei punti di commercializzazione che, è il caso di ricordarlo, nasce però proprio dall’emanazione di due sventurate circolari Aams nel 2003 e nel 2005 e da un altrettanto infelice decreto nel marzo 2006. La frittata è fatta, insomma, anche se ora si sta tentando di rimediare: per questo, è stato emanato il 25 giugno 2007 un durissimo decreto anti-telematico, poi però sospeso a dicembre dal Tar lazio.
Ora si torna a via Flaminia per la fase di merito, nella quale Aams ribadirà - è scritto in una nota inviata all’Avvocatura - «che il provvedimento è stato adottato, tenuto conto delle mutate condizioni della rete, al fine di assicurare il pieno rispetto delle leggi e allineare le disposizioni al nuovo sistema distributivo, tutelando gli interessi dei giocatori e dei concessionari e contrastando il gioco illegale». Pieno appoggio sarà dato alla posizione di Aams da Snai, Lottomatica, Intralot, Assosnai e Sicon, ma tutto il mercato degli operatori che hanno puntato sulle agenzie ovviamente sarà con il fiato sospeso, così come avverrà alla parte del mercato che fa capo a Microgame e ai quattro concessionari ricorrenti. E proprio dal sindacato che rappresenta gli interessi degli operatori on-line, è arrivata qualche giorno fa una risposta alla circolare di Aams su Ctd italiani ed esteri, di cui TS si è occupato venerdì 22 febbraio. Secondo il Sistel, sorprende il fatto che la circolare «accomuna all’attività dei Ctd facenti capo a soggetti comunitari privi di Concessione e di autorizzazione, a quella dei ctd ‘privi di commercializzazione” contrattualizzati dai concessionari italiani in virtù delle disposizioni normative introdotte con Decreto Direttoriale 21 marzo 2006 dell'Aams, coperta da una specifica norma di salvaguardia contenuta nel decreto Bersani», invitando i predetti Uffici regionali a denunciare l’attività dei centri di commercializzazione ed utilizzando un riferimento del tutto generico: «vari espedienti correlati all’attività di commercializzazione ed un termine tecnico (“raccolta”), volutamente declinati in modo da ingenerare una confusione tra l’attività consentita ai punti di commercializzazione e quella vietata ai sensi del Decreto Direttoriale del 21 marzo 2006 (posto che il successivo Decreto Direttoriale del 25 giugno 2007 è stato sospeso con Ordinanza del TAR Lazio)». In questo modo - sottolinea il Sistel - ci si è lasciata l’intrerpretazione di concetti cruciali a quegli Uffici regionali ai quali Aams non ha mai fornito indicazioni univoche, ponendoli in tal modo nella condizione di confondere tra attività lecite e legittime (quelle poste in essere presso i punti di commercializzazione) ed attività illecite (quelle, appunto, dei Ctd e degli altri operatori illegali, privi di concessione)».
Di tutt’altro tenore la circolare inviata da Assosnai ai propri iscritti: «La nota di piazza Mastai sui CTD è un’importante iniziativa messa in campo da Aams, che è ben consapevole dei danni che questa attività illecita sta causando all’ordine pubblico, agli scommettitori che giocano in locali privi di autorizzazioni e di controlli dello Stato, ai Concessionari ed ai Gestori, che subiscono concorrenza sleale con perdita di redditività, e agli interessi dello Stato, che subisce un danno erariale dal mancato pagamento del prelievo da parte dei centri irregolari. La nota di Aams, che segue (attività normativa dell’Amministrazione per combattere il fenomeno della raccolta abusiva operata dai “Centri Trasmissione Dati”collegati con bookmakers esteri e da alcuni "Centri di Commercializzazione” facilita l’azione di denuncia di parte dei Concessionari, chi potranno agire con maggiori tempestività nella segnalazione di un centro irregolare, recandosi direttamente al proprio Ufficio Regionale Aams, con la certezza che questo abbia gli strumenti informativi e di denuncia adeguati». Assosnai invita poi gli associati a consegnare ai Monopoli di Stato una copia originale di un ticket di gioco e, se possibile, documentazione fotografica e pubblicitaria del punto oggetto della segnalazione. In attesa dell’esito dell’udienza al Tar Lazio (per la quale è bene specificare che le previsioni dei legali parlano di un pronostico da “tripla”), la guerra continua.
FEB8RAIO RECORD
Trecentocinquanta milioni di incassi a febbraio, con un incremento dell’82% rispetto allo stesso mese del 2007, che diventa così il mese “top” nella storia del mercato italiano del betting. In calo la percentuale di scommesse online, scesa dal 38.9% di dodici mesi fa all’attuale 27% (- 30,5%), anche se l’incasso - trainato dal successo dell’intero comparto delle scommesse sportive - è salito in cifre assolute da 73 a 94 milioni.

 
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