Addio a Vivaldo Baldi il rivale di Brighenti L’uomo di Crevalcore scomparso ieri a 84 anni. Epici i suoi duelli con il «Pilota» durati quasi 30 anni
Se dall’altra parte esiste un posto riservato alle anime, non c’è un solo dubbio. Sergio Bnghenti e Vivaldo Baldi stanno già discutendo dei vecchi tempi. Oppure staranno già litigando, come centinaia di volte sulla terra ferma dopo una corsa, dopo una vittoria di uno o dell’altro, oppure dopo l’ennesima scorrettezza più o meno reciproca. Il «Pilota» se n’è andato nel 1990, Vivaldo Baldi lo ha raggiunto ieri a 84 anni, spegnendosi a Firenze per problemi cardiaci e una sopravvenuta broncopolmonite con accanto una fetta della più numerosa famiglia del trotto. Della stirpe dei Baldi, Vivaldo era senza dubbio il più carismatico, l’unico capace di tenere botta a Brighenti anche sul piano della personalità. Ai loro tempi, dagli anni 50 fino a metà dei 70, c’erano altri colossi come William Casoli e Walter Baroncini ecc., ma solo Vivaldo e Brighenti erano stati capaci di accendere il fuoco della passione nel cuore della gente. Il trotto allora era un grande sport, e loro hanno creato due fazioni ben distinte tra gli appassionati del sulky. O stavi col pilota (Brighenti) oppure con «Diecione» con la sua voce burbera e spesso incomprensibile a causa di un incidente in pista (la stanga di un sulky lo aveva colpito) che gli aveva creato una perenne deformazione al viso che rendeva il suo accento toscano meno chiaro ma inconfondibile e sinergico col personaggio. In corsa gli è sempre ribollito il sangue nelle vene e questa sua irruenza veniva trasmessa ai suoi campioni. Il più famoso? Senza dubbio Crevalcore, il moro grande rivale del biondo Tornese, naturalmente con Sergio Brighenti. L’ultimo è invece The Last Hurrah, in sulky al quale Vivaldo rinnovò la grande rivalità, fino alla fine degli Anni 70, con Brighenti aggrappato a Delfo. Sfide da ricordare, anche a suon di ruotate perché pur di vincere, soprattutto Vivaldo, non si esitava a uscire dalle regole. Quest’anno aveva rinnovato la licenza di guida, ma non è mai riuscito ad usarla anche se fino a qualche stagione fa ogni tanto ricompariva con casco sulky e frustino, soprattutto in coppia con Darfo As, l’ultima sua creazione che gli ha regalato una vittoria il 24 giugno 2006. Quel «vizio» lo ha accompagnato per tutta la vita, c’è da scommettere che Vivaldo non lo perderà neanche di là. Brighenti permettendo.
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