In Costa Azzurra Express Road (4°) migliore dei nostri. Il primato del francese regge Opal si ferma a 21 metri da Varenne Cagnes: lo svedese domina il Vitesse in 1.11.1, a un abisso dall’1’09”6 record (2002) del nostro re MATTEO PIERELLI CAGNES-SUR-MER (Francia) Varenne può stare tranquillo. Il record delle piste francesi (1.09.6 nell’edizione 2002) resta saldamente suo. A dispetto dei propositi befficosi del suo allenatore Nils Enqvist, lo svedese Opal Viking bada al sodo e si limita a vincere la corsa più veloce di Francia: subito al comando, controllo e stacco finale a media di 1.11.1 (virtualmente staccato di 21 metri da Varenne) davanti a Nijinski Blue e Opus Viervil che soffia il podio al nostro Express Road. Cielo ingrigito dalle nuvole, vento pungente e temperatura non superiore ai 10 gradi: più che in Costa Azzuna sembra di essere a Milano a fine autunno. La pista è tutt’altro che veloce, «merito» dell’incessante pioggia di sabato. Comunque, per battere il record di Varenne, ci voleva ben altro, anche se Opal Viking è un signor cavallo, capace di vincere e piazzarsi sulle piste di mezza Europa, Italia compresa. «Dopo aver visto lo stato della pista — ha detto Nils Enqvist — abbiamo pensato solo a vincere. A Jorma (Kontio, il driver di Opal n.cir.) non sembrava vero di fare melma... Dopo il secondo posto nell’Amérique il cavallo meritava un successo di prestigio. Ora resterà in Francia per la stagione di monta e per ll GP de Sud-Ouest del 6 aprile ad Agen. Poi tornerà in Svezia. L’Italia? La adoro, ci torneremo». E a proposito di italiani (parecchi appassionati in tribuna), nel Vitesse che in passato abbiamo vinto 7 volte, il migllore come detto è stato Express Road, quarto: «Finalmente un buon risultato —ha detto Andrea Guzzinati — che fa bene al morale e cancella le ultime deludenti prestazioni». Sesta Glamour Effe, ottavo Felix del Nord, mentre Giulia Grif ha rotto al via. Per i nostri un po’ meglio nel convegno grazie al secondi posti di Fedora Caf (Farina) nel Prix Star Wars (m 1609- gentlemen) e di Gregomar (Gubellini) nel Prix de Rome (m 2800). |