Un contratto ai trainer per un sistema garantito

Gentile Direttore, cari appassonati ippici nonché caro Marcello che ho avuto il piacere di conoscere anni or sono nelle scuderie di FrancescaTurri questa volta non voglio più sentire o innescare polemiche poiché ritengo arrivato il momento di sole proposizioni. Condivido pienamente la disamina del dott. Lazzeri, sacrosana e ricca di suggerimenti terapeutici ma, forse noi tutti dovremmo renderci conto che per ripartire bisogna prima metter mano a due nuclei, prima ovvero allenatori e propretari pretendendo che siamo delle realtà legalmente riconosciute: l’unico modo sarebbe la stipula di un contratto valido a livello nazionale e riconosciuto dalla legge, dove vengono messe nero su banco le condizioni per una proficua collarazione di entrambi i contraenti, che verra depositata presso l'Unire, al fine di tutelare le due parti. L'allenatore deve garantire di essere in possesso di una regolare Patente rilasciata dall’Ente, che i suoi collaboratori siano regolarmente assunti e congrui con il numero di cavalli da lui allenati, il proprietario che non sia "indesiderato" e di conseguenza affidabile. Il tutto lo riassumo come lotta al lavore nero e a chi si improvvisa proprietario o allenatore senza averne le qualita. Non e più possibile condividere un "risicato" montepremi tra legalità ed illegalita. Per far ciò non bisogna stanziare altro denaro, solo volere mettere come clausola per poter partecipare alle corse rette dall’Unire. Non sarà faile ma è doveroso incomincare per dare una credibilità ad oggi inesistente. Lo sgradito sarà così rimosso chi sarà proprietario non dovrà più nascondersi dietro luoghi comuni, ma esserne orgoglioso perché facilmente parte di un sistema garantito e garante. Lascio ad altri suggerimenti più tecnici con la speranza che qualche scommettitore, linfa vitale del nostro settore partecipi a questa pacata tavola rotonda. Visto che il dottor Lazzeri ha lanciato un sasso, perché non iniziare finalmente uno scambio di opinioni al fine di rianimare questa nostra ippica così agonizzante? Ringraziandola Silvia Casati