Ora urgono palinsesto e Tv “globali”, e il supporto promozionale dei Monopoli Corse e scommesse alla svolta Una buona notizia per un settore in crisi da ieri anche la Tris si gioca su Internet
di Mario Viggiani ROMA - E’ stata dura, ma alla fine i Monopoli di Stato ce l’hanno fatta. La Gazzetta Ufficiale n. 51 del 29 febbraio ha pubblicato il decreto che autorizza i concessionari ad accettare il gioco on line su quelle scommesse (Tris, Quarté e Quinté, e ancora Vincente e Accoppiata di queste corse) che erano ancora una riserva indiana, ovvero effettuabili solo nei punti vendita tradizionali. Una svolta fondamentale per un settore in affanno, sempre più sotto assedio da parte delle scommesse sportive (350 milioni di euro a febbraio, +82% rispetto allo stesso mese del 2007!). Attualmente l’ippica, con un montepremi in crollo proprio per colpa dei minori introiti delle scommesse (-4,18% per quelle ordinarie, intorno al -20% per Tris e Quinté, addirittura -27% per il Quarté), raccoglie infatti in Italia solo il 5% del gioco telematico (30 milioni). Tardi per tardi, lo sbarco su Internet della scommessa ippica da sempre più popolare (Snai ieri era già operativo) è quindi provvidenziale per il settore. Solo che a questo punto ci sono almeno un paio di tasselli non meno importanti da mettere al punto giusto: il palinsesto di gioco e la copertura Tv. PALINSESTO - All’estero, il gioco è globale per proposte e “fascia” temporale: il palinsesto include ovviamente tutti i “campi” nazionali, o almeno queffi principali (come accade in Francia con il PMU), ma è integrato come e quanto serve pescando qua e là nel resto del mondo, coprendo buona parte della giornata. In questo modo, qui da noi, nella fascia oraria mattutina .potrebbero rientrare le corse dell’altro emisfero, dalla Nuova Zelanda a Hong Kong, e in quella serale-notturna le corse americane. Tutte queste corse stanno lì, a disposizione, e non andrebbero usate solo per tappare buchi del calendario nostrano. Nel calcio ormai si scommette su qualunque campionato estero o quasi, non c’è motivo perchè nell’ippica debba andare diversamente. COPERTURA TV - Tasto dolente, anzi dolentissimo, dell’ippica italiana. Unire Tv ha una programmazione che comprende solo un minimo contributo giornalistico a sostegno delle tante, anonime immagini che stancamente si susseguono, tra una corsa e l’altra, sui due canali disponibili nelle agenzie e nei punti- scommessa. Va anche peggio con l’imbarazzante canale satellitare Snai Sat/Unire Sat, dove passano in diretta solo le Tris e tutto il resto va in differita di circa mezz’ora. SUPPORTO - Specie se il palinsesto diventerà globale, sarà indispensabile una struttura Tv con supporto giornalistico adeguato, di qualità e non di spartizione politica. Già nel 2004 l’Unire aveva ricevuto un piano su gioco e Tv che riorganizzava il compatto con tempi e modi più snelli e attuali, un piano che all’epoca ebbe anche il consenso da parte di Nomisma. Basterebbe solo recuperarlo dal famigerato cassetto, sempre che i Monopoli decidano davvero di risollevare l’ippica italiana.
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