LUCIANO BETTI Varese Mondiale e rilancio
«L’ippodromo di Varese non corre alcun rischio di chiusura. Dopo i Mondiali si tornerà regolarmente a correre, prima utilizzando la sola pista di sabbia poi, l’anno successivo, nuovamente sul tracciato in erba. Si tratta di un’operazione complessa e di lavori importanti, ma ormai il Mondiale va disputato ed è una macchina che non si può fermare» spiega Luciano Betti, il patron della Rima che è anche il braccio destro di Salvatore Ligresti. Il gruppo è impegnato ormai a fondo nella Varesina, della quale possiede circa il 32%, ma il business Mondiali alla fine non si prefigge di cancellare Varese. «Tutt’altro. Anzi siamo ippici e l’impegno in Varese ha fra gli obiettivi la volontà di migliorare la struttura, sfruttando le opere previste per i mondiali per poi rendere l’impianto ancor più accogliente». Per arrivare a ciò ci sarà però un momento di profondo disagio, che le Categorie stanno vivendo con grande apprensione. «Ci sono in programma grandi lavori per l’accesso dei ciclisti all’ippodromo e per la viabilità, che renderanno tutta la zona un grande cantiere con l’impossibilità di lavorare bene con i cavalli, Si parla di sottovie e di cavalcavia, della realizzazione di una tribuna da 5000 posti a filo della pista in sabbia, di una lunga serie di opere imponenti insomma. Per questo sono stati effettuati gli investimenti per rendere operativo il centro di Castelverde. I tempi sono ormai stretti, ma contiamo di farcela e siamo disponibili a venire incontro alle Categorie per questa fase delicata». Il futuro è anche quello delle scuderie dell’ippodromo... «Per questi mesi verranno utilizzati dei box provvisori, a Castelverde sono pronti 200 box che diventeranno 400. ll progetto di volumetrie viene realizzato per quanto riguarda l’albergo, mentre per la parte attigua è stato accontonato e se ne potrebbe riparlare solo in un futuro più lontano. Preciso comunque che qualsiasi operazione immobiliare verrà svolta dalla Varesina e che eventuali proventi verranno investiti per migliorare le strutture ippiche. Lo Stato ci ha dato garanzie sullo stato dell’ippodromo al momento della riconsegna e la speranza è che sia così. Perché questo è il problema reale e da ciò dipenderà tutto il programma dei lavori all’ippodromo». MT
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