PRELIEVO TURCO Nuova V7 ennesimo errore
La V7 potrebbe rappresentare un’interessante novità per il panorama italiano delle scommesse, ma così come il Quarté e il Quinté rischia di nascere già con il destino segnato, come evidenzia nella lettera pubblicata a pagina 6 Franco Castelfranchi. Le evoluzioni della Tris hanno pagato a carissimo prezzo due fattori: il primo è il prelievo elevato, il secondo un Regolamento sbagliato (scelto da venditori miopi per non penalizzare altri giochi) che non ha previsto le "quote a parte” rendendo le due scommesse costose e difficili, quindi assolutamente non appetibili né per i giocatore abituale, né per il grande pubblico. Adesso si parla di V7, ma si parte da un presupposto fallimentare, quello di un ritorno ai giocatori appena del 50%, una percentuale assolutamente fuori da ogni logica che rischia di mettere fuori mercato la novità ancor prima di partire. In Svezia, Paese nel quale prospera questo tipo di scommessa “verticale” e che non è certo fra quelli che propongono prelievi bassi, ai giocatori torna il 65%, che non è tantissimo ma neppure quel misero 50% che toccherà ai poveri scommettitori italiani. E se non bastasse ci sarà poi da proporre un prodotto interessante, evitando quelle corse minimali che negli ultimi anni facevano la loro comparsa nelle schedine del vecchio Totip. Sappiamo che le aliquote di prelievo sono sbagliate e oltretutto stabilite da una legge (sbagliata quindi) e scritta anch’essa a quattro mani con chi allora queste scommesse pensava di rivendere in esclusiva o quasi. Ma allora cosa si aspetta a cambiarla? E perché gli emendamenti che erano comparsi in Finanziaria sono stati barbaramente cancellati? Ed è su questo tema che il Ministro De Castro avrebbe dovuto intervenire a gamba tesa sui colleghi delle Finanze per difendere fino in fondo la componente agricola e sociale che l’ippica, unica in tutto il panorama dei giochi, rappresenta. È inutile pensare alle reti di vendita se poi in esse viene proposto un prodotto non concorrenziale. Non sfonderà mai. E l’ippica prima di tutto ha bisogno di un prodotto vendibile. MT
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