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Lo Sportsman: De Castro in zona grigia niente assegni in bianco (21.2.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 21/2/2008
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De Castro in zona grigia niente assegni in bianco

LUIGI MIGLIACCIO
Una sorta di stati generali dell’ippica quelli che hanno accolto ieri mattina nel “Parlamentino” del Mipaf il Ministro De Castro, i componenti del Nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Unire e il Segretario Generale Guido Melzi d’Eril. Un incontro al quale hanno preso parte più o meno tutte le tante sigle che costellano il mondo del cavallo da corsa e dal quale è stata tenuta fuori La Stampa cui sono state riservate (nel segno della trasparenza?!?) solo alcune battute. I “riportini” dall’interno, come li chiama Spalletti, sono però tanti e allora il quadro che ne esce è quello del classico bicchiere che è mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda da quale parte lo si guardi.
A dire il vero mezzo pieno lo è forse solo per il Ministro De Castro che ha detto e non detto e forse nella sua posizione attuale non poteva fare dl più. Di certo per sua ammissione si trova oggi in una situazione ben diversa da quella dello scorso settembre quando parlò addirittura dl un possibile incremento del Montepremi per il 2008 da 221 a 223 forse 225 milioni, invece oggi la voce più ricorrente parla di 175 milioni. Un dato troppo grave da far digerire e allora lo stesso Ministro si è affrettato a dichiarare: «Il nostro intento è quello di mantenere il montepremi 2008 il più possibile vicino a quello del 2007». Già vicino, ma quanto? Questo nessuno ha saputo dircelo. Lo stesso De Castro ha annunciato che, contrariamente a quanto aveva affermato, «Vista la situazione deterrninatasi con la partenza della nuova rete di accettazione delle scommesse attualmente del tutto insufficiente, il Ministero si impegnerà ad aiutare economicamente il comparto ippico anche nel 2008». Quanto si impegnerà? Anche questa è una domanda senza una risposta precisa, c’è chi dice 15, chi 20 milionì comunque pochi per mantenere il Montepremi sugli stessi livelli del 2007 già ritenuti ’’al limite della sopravvivenza”, «Non posso firmare assegni in bianco» - ha aggiunto De Castro e francamente su questo punto non si può dargli torto. Ufficialmente la riunione era stata predisposta per presentare alle categorie il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Unire sotto la Presidenza dell’ex Questore di Torino Goffredo Sottile e la vice presidenza di un ex capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale Cecchi. «Non è stata l’occupazione di territorio da parte di un Governo dimissionario - ha tenuto a precisare De Castro - la nomina giunge al termine di un percorso condiviso con l’opposizione per cui potremmo tranquillamente definirlo un CdA. “bipartisan” che darà maggior forza e operatività all’Ente».
Su una cosa tutti sono sembrati concordi: le responsabilità della mancata ripartenza dell’ippica sono in gran parte addebitabili al Ministero delle Finanze e al suo braccio armato Aams. «Quello della rete è un problema evidente - ha aggiunto il Ministro - Noi francamente la Bersani l’abbiamo subita senza poter fare nulla anche se le ultime notizie provenienti da Aams sembrano parlare di un progressivo riallineamento. Si perdono però 3,5 milioni di euro al mese e sono troppi». Ci sono però altri problemi come ad esempio quello dei prelievi sui quali il Ministro si era esposto: «L’impegno rimane quello di abbassare il prelievo sulle scommesse», mentre la situazione relativa all’Iva sui premi dovrebbe essere quasi a posto.
Chi è sembrato molto perplesso è invece il Segretario Generale Melzì. Per lui il bicchiere è decisamente mezzo vuoto. Ce l’ha un po’ con tutti a cominciare dagli ippici. «Sempre troppo divisi, pronti a pontificare da chissà quale esperienza; un pò snob nei confronti della vita e del mondo reale». Per passare ad Aams e Sogei «La rete di vendita nostra è stata utilizzata per commercializzare altri prodotti e oggi a noi non ritorna nulla, ma addirittura ci è stata indebolita. Ci dicono che il nostro progetto dei due campi piace; è convincente, ma ogni volta c’è un problema nuovo che ci impedisce di partire». Ne ha per i concessionari di scommesse: «Le loro continue querelle hanno danneggiato fortemente il nostro settore»; e non manca neanche la politica «Serve una scelta politica forte e ben precisa che induca tutti a lavorare in un’unica direzione». Non si è dimenticato di essere un ippico il Conte e a un certo punto sbotta: «Non so se quella della manifestazione dì piazza fosse la scelta più giusta, ma siamo arrivati ad un punto in cui gli ippici devono alzare la voce e farsi sentire da Monopoli e Istituzioni».
Intanto il Montepremi a quanto ammonterà? Secondo Maurizio Mattii si potrebbe anche arrivare ai famosi 220 milioni. Ci vorrebbe si il contributo di 20 milioni del Ministero, ma anche una serie di scelte coraggiose, come una transazione col fondo di investimenti per gli ippodromi dalla quale potrebbero arrivare una quindicina di milioni, un’altra transazione relativa ai canoni Tv. Qualcosa potrebbe poi essere recuperata col discorso relativo all’lva, ma sono troppi i ”se” in una situazione dove anche le certezze sono assai... incerte.
Caustico Sandro Viani: «Basta una riduzione di 4/5 milioni del Montepremi e l’ippica chiude». Giuseppe Botti sentenzia «Non ci rimane che l’estero» e Pier Luigi D’Angelo rincara la dose. «La politica ha perso la grande occasione della Finanziaria per mettere le cose a posto intervenendo sui prelievi e altrove. Ho grande stima e amicizia per Guido Melzi, ma se deve fare il becchino dell’ippica è meglio che si dimetta».

 
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