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Agipro: Scommesse abusive: Aams in campo contro CDT esteri |
Autore: unagt Pubblicato: 21/2/2008 Letto 583 volte Dimensioni 3.64 KB |
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AGIPRONEWS: Pubblicato il 20 febbraio 2008 ore 18:35
SCOMMESSE ABUSIVE, AAMS IN CAMPO CONTRO CTD ESTERI E PUNTI TELEMATICI (red.) Aams scende in campo contro la raccolta abusiva di scommesse operata da ctd esteri e punti di commercializzazione di ricariche telematiche. Con una durissima circolare inviata agli uffici regionali e alle sezioni distaccate, la Direzione per i Giochi dei Monopoli invita a “denunciare tutti i casi di attività non autorizzata alle competenti Procure e Questure, informando anche le Avvocature distrettuali dello Stato”. Nel caso dei centri trasmissione dati collegati a bookmaker stranieri, sottolinea la nota Aams, gli ostacoli alla libertà di stabilimento lamentati da operatori Ue sono caduti, in quanto “la legislazione italiana in materia di concessioni per la raccolta di giochi pubblici (con l’emanazione del cosiddetto decreto Bersani, ndr) si è conformata ai principi comunitari, eliminando qualsiasi preclusione alla partecipazione di soggetti esteri a tali procedure”. La Corte di Cassazione, nella sentenza del 28 marzo 2007, ha affermato che l’articolo 38 del decreto Bersani “fissa i principi essenziali di una disciplina che appare ampia e articolata, in grado certamente di modificare per il futuro il complesso quadro di riferimento che ha dato origine alle osservazioni critiche della Corte di Giustizia”. Secondo la suprema corte italiana, nell’interpretazione della sentenza Placanica, occorre muovere dalla chiara affermazione che “la libertà di stabilimento e di prestazione di servizi non sono state compresse a causa della previsione di un regime concessorio in quanto tale. Tale regime è sostenuto da ragioni di ordine pubblico e sociale e può essere compatibile con quelle libertà in quanto risulti rispondente ai principi di non discriminazione, di necessità e di proporzione”.
Tali principi, secondo i Monopoli di Stato, sono stati certamente osservati nella procedura di selezione organizzata a fine 2006. Pertanto, sono venute meno nell’ordinamento nazionale le condizioni che – secondo la sentenza Placanica della Corte di Giustizia Europea – comportavano la disapplicazione delle sanzioni penali nei confronti di soggetti privi di concessione o autorizzazione: “Tale attività – prosegue la circolare - lede sia gli interessi dei legittimi concessionari nazionali ed esteri, nei confronti dei quali effettuano anche concorrenza sleale, sia gli interessi erariali, in quanto gli esercizi in questione non provvedono al pagamento del prelievo previsto dalla legge”. Ma anche i punti di commercializzazione, che vendono ricariche per conto di concessionari Aams, vanno perseguiti, dal momento che in realtà, con vari espedienti, effettuano illecitamente raccolta di scommesse, pur privi di autorizzazione e concessione e che quindi – analoga mente ai centri collegati a operatori esteri – “infrangono le norme previste dal codice penale e dalla legge 401 del 1989. L’attività in questione è gravemente lesiva della missione istituzionale e degli interessi dell’Amministrazione in quanto, per scopi illeciti, utilizza i marchi e i loghi di Aams finalizzati al contrasto della diffusione del gioco irregolare”. La circolare di piazza Mastai – che contiene anche un modello standard di denuncia, nel quale si chiede alle Questure di chiudere immediatamente l’esercizio oggetto della verifica - segue di pochi giorni una dura lettera di protesta inviata all’Amministrazione dai principali operatori incaricati della raccolta di giochi pubblici. |
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