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Il corriere dello Sport: Montepremi sempre a rischio (21.2.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 21/2/2008
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Scommesse in calo, nuova rete ancora in affanno e il ministro non convince le categorie
Montepremi sempre a rischio

di Mario Viggiani
ROMA - Sono andati via più arrabbiati e preoccupati di prima. L’incontro con il ministro Paolo de Castro, il nuovo CdA dell’Unire e il segretario generale Guido Melzi non ha affatto rassicurato i rappresentanti delle categorie ippiche sul futuro del settore, anzi.
IL MINISTRO - De Castro, ministro peraltro uscente, ha fatto sapere che «sarà fatto il possibile perchè il montepremi 2008 sia sui livelli di quello 2007 (che alla fine arrivò a 222 milioni - ndr), anche con un nuovo intervento dello Stato (l’anno scorso furono 15 i milioni di contributo ministeriale - ndr)». Il che non è affatto garanzia di montepremi identico, ma solo degli sforzi per averlo identico: almeno questa è la nostra interpretazione.
De Castro conta di recuperare soldi con il pieno funzionamento della nuova rete di scommesse, questa però ormai in ritardo forse irrimediabile (solo tra 20-30 giorni forse i famigerati corner potranno accettare gioco su due interi campi di corse). Si viaggia a 3,5 milioni mensilmente in meno nelle casse Unire, come ha detto Melzi: di questo passo, sarà dura che il montepremi 2008 superi i 180 milioni, con un calo di quasi il 20%!
Tra le modifiche della Finanziaria, come già annunciato dovrebbe esserci il ritorno dell’Iva al 10% su compravendita dei cavalli e premi vinti, ma questo esula dal montepremi, giusto? Un aiuto importante al settore, piuttosto, per De Castro potrebbe arrivare dalla riduzione del prelievo fiscale sulle scommesse, allineandosi al modello francese.
LE REAZIONI - Le parole dei rappresentanti delle categorie dicono tutto, sull’esito di questo incontro.
«Ci sentiamo presi in giro. E ringrazio tutti gli assenti, tra i rappresentanti del settore, come pure quelli che si erano chiamati fuori dalla manifestazione di protesta annullata lunedì scorso», ha detto ironicamente Francesco Gragnaniello, presidente UPT. «Dopo le promesse di settembre, ho comprato cavalli per 110.000 euro: ma che uomo sei?», così si è rivolto Salvatore Minopoli, proprietario di trotto, al ministro. «Per la stima che tutto il settore ripone nella sua persona, meglio le dimissioni, se deve fare il becchino dell’ippica», è stato l’invito a Melzi da parte di Pierluigi D’Angelo, guidatore, allevatore proprietario e coinvolto nell’ippodromo Garigliano.
A De Castro sono apparsi «meno preoccupati» di quello che lui immaginava. A noi è sembrato proprio il contrario. 
Auguri sentiti a tutti.

 
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