Siciliano, 35 anni, è il reuccio del ‘Paolo VI’: «Peccato che mi affidino sola cavalli all’ultima spiaggia»
Mangiapane, lo specialista Tris

Nel 2006 ha vinto la classifica dei driver aggiudicandosene ben 13, quest’anno ne ha già siglate due a Taranto

di Fulvio Padulano
NAPOLI «Mi piace giocare a calcio ma non a poker». Eppure non si direbbe. Marcello Mangiapane, tifoso del Palermo, di poker se ne intende, anzi di pokerissimo, visto che per due volte dall’inizio dell’anno ha colto la cinquina a Taranto, peraltro comprensiva di Tris. L’ultima appena due giorni fa, cinque perle col bollo finale in Tris di Goblin Gar, da appena 20 giorni arrivato nella sua scuderia tarantina e già in grado di sfoggiare un nuovo personale di 1.16 sui 2020 metri.
«Peccato che i cavalli, quando arrivano da me, solitamente sono vicini all’ultima spiaggia - il piccolo sfogo del driver nato a Palermo 35 anni fa - mai che mi portassero un prima categoria».
Ma i numeri lo smentiscono. L’anno scorso 17° in classifica con 125 centri, migliorando il 20° posto di due anni fa, e poi la partenza sprint di quest’anno, addirittura in testa a fine mese e ora quarto a contatto, preceduto da Bellei, Gubellini e Mollo.
«Senza l’appiedamento di fine gennaio adesso probabilmente sarei terzo. Mi sa che in questo periodo sono il bersaglio preferito delle giurie. Ingiusto l’ultimo provvedimento comminatomi a Foggia: dovrò stare a piedi 5 giornate, dal 19 al 23 di questo mese, per aver saltato solo due paletti con Illo Tempore, quando ero in testa e senza guadagnare su nessuno. Se questa è giustizia...».
Mangiapane è sempre più uomo-Tris, quello che colpisce di lui è la redditività. Ha vinto 42 delle 128 corse disputare dal 1° gennaio con un promettente 32,8 di percentuale.
«Avrò fatto anche 25 piazze d’onore - tiene a precisare e rincara - Nel 2006 ho raggiunto il mio primo traguardo vincendo la classifica Tris con 13 centri. Spero di superarmi quest’anno, vorrei Contemporaneamente arrivare a quota 200 vittorie».
L’ippica è in difficoltà?
«Vero, La butto lì: sarebbe per me il caso di dare un gettone di 50 euro ai guidatori ogni volta che entrano in pista. L'onere all'Unire e i proprietari così potrebbero pagare solo la percentuale agli allenatori».
Pare che chi fa da sé faccia per tre.
«Nel mio caso si. Ho in scuderia circa 35 cavalli (ha iniziato a Palermo con Salvatore Esposito, in proprio dal ‘98 - ndc) e sono proprietario della maggior parte con alcuni soci, come Tiziano Carraro. Li alleno, li programmo e li guido io, mi piace tenere tutto sono controllo. Mi aspetto da ognuno di loro sei sette vittorie l’anno. Il più forte che ho? Frap di Casei. In primavera migliorerà ancora. Ma sentirete parlare anche di Lemon Giò».