Sui 4 km del Prix de Paris il campione italiano sfiora il colpo Exploit ci mette il cuore ma Orla Fun lo castiga
MATTEO PIERELLI Era all’ottava uscita nel meeting e la fatica si è fatta comprensibilmente sentire, nella corsa più dura e anacronistica dell'inverno parigino con i suoi 4125 metri. Exploit Caf, che tra l’altro era penalizzato di 25 metri, ancora una volta è stato fantastico, ma sulla sua strada ha trovato l’ottima Orla Fun (già 3 nell'Amérique e nel France vinto da Exploit 7 giorni fa) che l'ha castigato in 1.16.2. E’ stato anche sfortunato il nostro campione, perché poco dopo il via ha avuto un problema con una briglia, diventando poco guidabile. Jean-Michel Bazire (a segno nelle ultime 3 edizioni con Jardy) ha recuperato in breve la penalità e dopo soli 700 metri ha portato Exploit al comando. Poi ha gestito fino in retta, dove è arrivata la fiondata fatale di Orla Fun, che ha piegato un Exploit Caf autore comunque di un’altra prestazione storica, la seconda migliore di un indigeno nel Prix de Paris dopo la vittoria di Mistero nel 1948, mentre Scotch Tistle (1952), Jariolain (‘58) e Timothy T (‘74) erano italiani solo di giubba. «Exploit è un cavallo di una generosità incredibile — ha detto il suo proprietario Giuseppe Lenzi —. Purtroppo gli sono mancati solo gli ultimi metri, ma non dimentichiamo che ha corso 7 giorni fa e rendeva 25 metri. Cosa possiamo chiedergli di più? Ora gli daremo tre settimane di riposo assoluto, poi cominceremo la preparazione in vista del Lotteria a maggio». L’altro indigeno al via, Ghiaccio del Nord (E. Bellei), non si è piazzato e tra l’altro ha corso con una nota del sulky rotta. Nel Prix Djerid altra strepitosa prestazione al montato dello svedese Hot Tub, che si è espresso in 1.11.3 (lo aveva già fatto nell’Ile de France) sui 2175 metri, a 2 decimi dal mondiale in corsa di Vasterbo Daylight.
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