I PROGETTI E LE STRATEGIE DI AAMS CHE RIGUARDANO L'IPPICA E IL SUO FUTURO Piano complessivo, ma tempi lunghi Circa 230 milioni di euro di incassi da recuperare e qualche mese per dare il via ad un piano di rilancio che salvi l’ippica dal tracollo finanziario. È lo scenario che Unire e Aams si sono trovati davanti e che ha spinto i due enti a realizzare un progetto integrato per ridestare il grande malato, l’ippica italiana. Prima di tutto qualche numero: nel 2007 le scommesse in agenzia hanno incassato 2.062 milioni di euro (-40 milioni rispetto al 2006), Tris e Ippica nazionale 604 milioni (-190 milioni). Un calo che va in controtendenza rispetto all’intero settore del gioco, in crescita vertiginosa, e che soprattutto interrompe sul nascere i segnali di risveglio del 2006, quando il comparto nel suo complesso sfiorò quota 2,9 miliardi. La Tris (502 milioni di euro) nel 2007 ha mostrato la sofferenza più consistente (oltre l’11%), rispetto al Quintè (oltre 32 milioni di euro di incasso) che ha fatto registrare un calo dell’1,1 % e al Quartè (oltre 70 milioni di euro) con una flessione accertata del 5,3%. Leggera discesa anche per le scommesse “classiche” da agenzie, scese del 4,2%. L’emorragia è poi proseguita anche in queste prime settimane del nuovo anno, che vedono finora tassi di decremento da inverno siberiano, e sempre a due cifre (Tris -21.7%, Quarté -29,7%, Quinté -18,8%) con la sola eccezione dell’ippica da agenzia, il cui -5,5% è però dovuto all’attivazione dei nuovi punti vendita tra la fine del 2007 e l’inizio del 2008. Insomma, il quadro è tutt’altro che allegro e anche i conti dell’Unire (ovviamente) ne hanno risentito. Cosa fare, allora? Il piano - ancora rigorosamente riservato - messo a punto da Unire e Aams prevede una manovra a tenaglia che solo in parte riguarda il gioco e le scommesse ma che comprende anche il rilancio promozionale dell’immagine del comparto ippico, in particolare degli ippodromi, e naturalmente un innalzamento della qualità (e un assai probabile riduzione del numero) delle corse. Lo scopo è ritoccare sensibilmente verso l’alto - per usare un termine in voga tra i pubblicitari - la “vendibilità” del prodotto ippico. Intanto, però, si muoveranno alcune pedine anche nella scacchiera del gioco. Innanzitutto, è in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale il decreto direttoriale Aams che autorizza i concessionari a vendere attraverso i propri siti le scommesse dell’ippica nazionale, cioè “Tris”, “Vincente”, “Accoppiata”, “Quarté” e “Quinté”. L’obiettivo, neanche tanto nascosto, è di far uscire l’ippica telematica dalla nicchia di mercato deI 5% in cui è rinchiusa, portandola in tempi medi (un anno?) a raccogliere tra il 10% e il 15% del totale, quindi tra i 60 e i 100 milioni di euro. Assieme al lancio del prodotto scommessa online, l’Unire si è impegnata a far decollare anche la trasmissione delle corse oggetto di puntata attraverso una “web tv”, consentendo così anche agli utenti singoli collegati da casa di poter scommettere e poi seguire l’evento sportivo. Dal canale più tradizionale - vale a dire i punti vendita - dovrebbe venire il resto: sia Unire che Aams sono infatti d’accordo sull’idea di portare le scommesse “da agenzia” su un intero campo (8-10 corse nell’arco di una giornata) all’interno dei corner ippici, in aggiunta alle due Tris ormai tradizionali. La rete di raccolta sarà rappresentata dai nuovi esercizi previsti dal bando Bersani - i “punti gioco”/corner sportivi (4340) e ippici (7775) e i negozi (o se preferite, agenzie) sportivi (1281) e ippici (290) - cui vanno aggiunte le 750 agenzie sportive e le 760 ippiche già attive. Il totale è ragguardevole e sfiora le 15mila unità - 13.686 esercizi dalla nuova rete, circa 1200 dalla vecchia - anche se non tutto è ancora a posto, anzi: degli 8065 punti vendita ippici assegnati, attualmente ne sono attivi “solo” 4800, vale a dire circa il 60%, mentre per gli altri 3300 c’è tempo fino a luglio-agosto, quando cioè scadranno i 18 mesi di tempo concessi agli operatori dalla convenzione, prima di perdere i diritti acquisiti. La differenza dal passato dovrebbe essere immediatamente visibile: i nuovi corner si caratterizzano infatti per una maggiore professionalizzazione rispetto alle ricevitorie e dovrebbero fungere da volano per il successo dell’iniziativa della “SuperTris”, come potrebbe chiamarsi la nuova iniziativa. Sui tempi, però, la prudenza regna sovrana: se per Internet si tratta semplicemente di adeguare i sistemi di accettazione online degli operatori, per il “via” a nuove scommesse nei corner sarà necessario un intervento tecnico sui terminali, che dovranno essere in grado di gestire contemporaneamente scommesse su più corse. Per questo, e per mettere a punto altri dettagli tecnici, si svolgerà nei prossimi giorni una riunione tra i principali operatori e l’Amministrazione. La manovra, come detto, fa parte di un progetto integrato, che prevede molte azioni da svolgere nello stesso tempo: solo in questo caso, secondo le stime del Palazzo, sarà possibile rilanciare l’ippica. Partendo intanto dal recupero delle perdite registrate negli ultimi anni: 230 milioni di raccolta andati in fumo, da recuperare a tutti i costi per rimettere in equilibrio le casse dell’Unire e rilanciare il comparto. Impresa non facile, che richiederà in ogni caso un periodo compreso tra dodici e ventiquattro mesi. Il problema a questo punto è quello di capire cosa accadrà in questo lasso di tempo con il bilancio dell’Unire. Nuovi “aiuti” provenienti chissà da dove, o taglio drastico alle spese prima tra tutti il “montepremi” al traguardo? RE
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