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La Gazzetta dello Sport: La rivincita dello stallone gay (14.2.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 14/2/2008
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IPPICA - War Emblem ha rifiutato 500 fattrici

La rivincita dello stallone gay è un figlio giapponese campione

MICHELE FERRANTE
Solo una quarantina di eredi in quattro strazianti stagioni, durante le quali a War Emblem è stato chiesto solo di amare cavalle vere. Non come al trotto, dove ti mettono davanti una squallida sagoma di cuoio e acciaio per la riproduzione artificiale, proibita invece nel galoppo.
PRATICAMENTE GAY Circa 500 le fattrici sifiate davanti ai suoi ormoni addormentati. Sono arrivati a piazzarne 10 nello stesso momento, sperando che qualcosa accadesse. Nessun interesse all’accoppiamento la risposta, salvo rare eccezioni come l’incredibile 2005 con una quarantina di prestazioni e 34 figli.
War Emblem era stato un grande campione in America. Ci vollero 18 milioni di dollari per esportarlo in Giappone a fine carriera (2003). Doveva diventare un colosso della riproduzione, si trasformò nell’unico stallone al mondo praticamente gay. Altrimenti in questi anni sarebbero venuti al mondo almeno 400 puledri col suo marchio.
Alla Shadal Farm, sull’isola di Hokkaido, si sono arresi a fine 2007, il secondo anno consecutivo con zero accoppiamenti di War Emblem. Pensione per disperazione, mentre il vicino di box Deep Impact, il cavallo giapponese più forte di sempre, aveva sparato 230 prestazioni, quasi un record.
RIVINCITA Ma non è tutto. Dei 40 miracolati venuti al mondo, soltanto 22 sono scesi in pista, mettendo assieme una ventina di vittorie senza slanci fino a lunedì, quando sulla pista di Tokio si è accesa una lampadina e quei numeri dannati si sono trasformati nella grande rivincita di War Emblem. Il 3 anni Shonan Alba, montato da Masayoshi Ebina, ha messo il turbo in dirittura, salutando la compagnia nel Kyodo News Service Hai (gr. 3 m 1800), terzo centro consecutivo nonché primo GP vinto da War Emblem come papà. Una rivincita solo iniziata, Shonan Alba sembra infatti proprio un piccolo War Emblem: picchia duro e fa molto male, come l’illustre genitore nel 2002, quando dominò Kentucky Derby e Preakness Stakes, fallendo la Triplice Corona nelle Belmont solo per uno scivolone alla sgabbiata.

 
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