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Lo Sportsman: Risposta di Melzi e sentenza shock  
Autore: unagt
Pubblicato: 13/2/2008
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I DOPING ALLA COCAINA
Risposta di Melzi
e sentenza shock
Il problema delle positività alla cocaina, o meglio alla benzoilecgonina, è indubbiamente molto sentito nell’ambiente e sta provocando una lunga serie di discussioni. Dopo il caso di lsmos Fp e la lettera inviataci da Romolo Ossani che abbiamo pubblicato nel numero di ieri, il Segretario Generale dell’Unire Guido Melzì d’Eril ci ha inviato la seguente lettera in risposta alle affermazioni del driver romano.
«
Gentilissimo Signor Ossani, la sua cortese lettera segnala un problema grave che l’Ente sta affrontando da giorni attraverso una dialettica serrata che coinvolge tutti gli operatori nello specifico.
Risulta del tutto gratuita, immotivata e priva di informazioni approfondite la Sua affermazione che l’Unire sia indifferente e che questa indifferenza offenda gli operatori.
Lei, nel frattempo, offende gratuitamente chi all’Unire sta lavorando sulla vicenda. Proviamo a risolvere i problemi in termini di civile confronto e il percorso del settore risulterà più produttivo e sereno. D’accordo?»

Siamo decisamente d’accordo con il Segretario, che conferma come si stia effettivamente lavorando per trovare una soluzione che sia definitiva a un problema scottante, che coinvolge direttamente tutto il settore. Un problema che può essere risolto, come abbiamo sottolineato nella risposta di ieri, solo ed esclusivamente mettendo da parte sia la voglia di caccia alle streghe che la tentazione di cancellare tutto. E il punto di equilibrio in questo senso può essere raggiunto solo con motivazioni scientifiche solide. Quelle motivazioni che in fondo sono già contenute in una sentenza emanata (ben due anni e mezzo dopo la disputa della corsa ed è questo lo scandalo più clamoroso) dalla Commissione di Disciplina di Appello con la quale è stato assolto un trainer condannato in primo grado. E la motivazione della decisione spiega abbastanza bene qual'è il quadro attuale.  ".... le analisi effettuate hanno riscontrato una presenza nelle urine di 4 nanogrammi/mI della sostanza vietata. La Commissione per lo studio delle problematiche relative alla cocaina ed ai sui metaboliti istituita dall’Unire ha stabilito la possibilità che i casi di positività con dosaggio inferiore ai 20 nanogrammi/ml sono compatibili o con l’estrema coda di una modesta somministrazione e più verosimilmente con l’assunzione involontaria della sostanza attraverso contaminazione ambientale. Tale tesi è stata sostenuta anche dal dott. Montana che, nel corso di un procedimento penale, ha dichiarato che i casi di dosaggio inferiori a 20 (più o meno 5 nanogrammi/mI) costituiscono un margine di tolleranza.
Una sentenza che, fino a prova (scientifica) contraria dovrebbe far giurisprudenza. E che se le tesi sono effettivamente condivisibili deve essere utilizzata come base per ricostruire un Regolamento vero sulla vicenda. Una vicenda che presenta anche lati oscuri, quelli che hano portato nel tempo a una lunga serie di riammissioni determinate da uno specifico Tar che hanno cancellato in pratica i provvedimenti disciplinari dell’Unire. Come dice Melzi serve un percorso da seguire in maniera produttiva, ma questa strada va perseguita in fretta e senza tentennamenti. MT

 
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