IL CASO
Ismos Fp
doping
minimale
Nell’ultimo elenco diramato da UnireLab, fra i cavalli trovati positivi alle seconde analisi c’è anche un nome importante, quello di lmos Fp, caduto nella rete del doping il 20 ottobre a Trieste, in occasione della vittoria nel Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Nell'organismo dell'allora 3 anni allenato da Claus Hollmann è stata riscontrata Benzoilecgonina, ovvero il "consueto” metaboilta della cocaina. E usiamo il termine “consueto” non a caso dato che ben 14 cavalli sui 4o presenti nell’elenco sono stati trovati positivi proprio alla cocaina, compresa la tedesca Manipura, colta in fallo in un Dormello nel quale era finita quinta.
Il caso di lsmos comunque emblematico della confusione che regna nell'antìdoping italiano in quanto un’accoppiata importante come quella che forma con Claus Hollmann fa parecchio rumore e ovviamente non può che creare i presupposti per uno di quegli “scandali” che sembrano sempre piacere parecchio. In realtà a quanto ci risulta la quantità di benzollecgonina riscontrata nei campioni prelevati a Ismos sarebbe decisamente bassa, tanto bassa da rientrare addirittura in quella fascia che di recente è stata stabilita come “non punibile” in assoluto. Secondo le nuove indicazioni infatti, la presenza dì benzoilecgonina al di sotto di un certo limite provoca solo la perdita del premio senza sanzioni disciplinari, mentre al di sotto di un’altra soglia il caso passerebbe fra quelli ‘da archiviare” al momento della discussione davanti alla Commissione Scientifica. Che avverrà, secondo i tempi biblici della giustizia sportiva ippica, non si sa quando. Tanto rumore per nulla, insomma? Probabilmente si, almeno secondo quanto direbbero i dati “quantitativi scaturiti dalle seconde analisi. E senza alcun mistero o possibilità di “insabbiamento”, Una situazione che quindi dovrebbe alla fine risolversi solo con una bella seccatura per gli uomini dl lsmos, ma che in ogni caso ripropone ancora una volta le problematiche derivanti dal cosiddetto “inquinamento ambientale” al quale sono riconducibili una buona parte delle positività alla cocaina che giorno dopo giorno vengono riscontrate ormai da qualche anno a questa parte. Problematiche che, è bene ripeterlo, andrebbero affrontate in maniera scientifica e che, insieme a tanti altri aspetti dell’antidoping italiano (primo fra tutti il procedimento della TCO2), avrebbero bisogno di interventi urgenti.