Exploit regola i conti Domina il France. nessun indigeno l’aveva mai vinto Con 1.10.7 migliora anche il “personale” Bazire ringrazia Bellei «In curva era battuto e mi ha fatto spazio»
di Antonio Lupo Solo lui, grande e stellare in un Prix de France che ne ha sublimato e spinto alle stelle le straordinarie doti agonistiche, la volontà, il coraggio, la forza fisica e la concentrazione. Exploit Caf infiamma Vincennes, incanta la folla parigina staccando al record personale di 1.10.7 (11.09.8 di Kool du Caux, primato della corsa, dunque resiste), con la rabbia che gli era rimasta dentro dopo la folle avventura dell’Amerique. Una vittoria che poteva essere sua, un trionfo mancato per quel contrasto con Glen Kronos. Ma ormai tutto è alle spalle. Lontano, dimenticato. Quello che conta è la gioia di una conquista meravigliosa per lo slancio profuso nell’ultimo tratto di gara dal figlio di Toss Out. Un fulmine che ha incenerito gli avversari, che ha tolto di mezzo senza troppi riguardi un Offshore Dream irriconoscibile, e ha piegato alla fine il tenace e ammirevole Meaulnes du Corta, che ci ha provato, con la sua ostinazione e il suo mestiere a fronteggiare l’assalto di Exploit Caf. Dopo Ghiaccio del Nord; superbo del Gonidec qualche giorno fa, il tricolore d’Italia torna così a svettare sul Plateau de Gravelle. Merito del nostro allevamento che produce fenomeni in serie. Per la prima volta, dopo il terzo posto di Alesi Om nel 2004, un indigeno fa dunque centro nel France, classica ambitissima del meeting d’hiver, uno dei quei traguardi che esaltano e rendono prodigiosa la carriera di un trottatore. Ma Exploit Caf aveva già fatto capire che il gruppo 1 a Vincennes prima o poi non gli sarebbe sfuggito. Generoso e brillante sulla strada dell’Amerique, secondo nel Bourbonnais, terzo nel Bourgogne e ancora secondo nel Belgique, l'allievo di Fabrice Souloy (al secondo France consecutivo dopo il centro di Kool du Caux un anno fa), ha scosso la folla con la sua impresa. LA CORSA - Opal Viking non si fa pregare e comanda dopo 300 metri con Algiers Hall che si affaccia per un attimo all’avanguardia ma poi ripiega. Dietro si propongono Magnificent Rodney e Niky, anche loro presto inghiottiti dal plotone, e Offshore Dream che si fa avanti e preme su Opal a metà gara. Cercano spazio Meaulnes du Corta e Improve As, che veleggia in terza ruota. Exploit Caf segue le orme di Offshore, lo marca stretto, attento, sollecitò ai comandi di Bazire. Poi anche Meaulnes du Corta ci dà dentro e tenta l’allungo, ma è la giubba rosso fiamma di Exploit che riscalda il cuore e strappa l’applauso con la sua fuga verso la gloria. RISCATTO - Bazire sorride, l’Amerique è alle spalle. «Enrico Bellei - dice - in curva mi ha lasciato andare, quando ha capito che con Algiers Hall era battuto. Un gesto sportivamente apprezzabile. Cosa dire di Exploit? Che è un asso? Che il France era nelle sue corde come in fondo l’Amerique?. Lui ha slancio e mezzi fantastici, lui ha un talento che non scopriamo oggi. Lui è semplicemente Exploit Caf, le roi».
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