PONY EXPRESS Il viaggio di Signalman: la Tris fa discutere
Desidero con questa mia contribuire a spiegare una delle ragioni del calo nel gioco, specifìcatamente nella Tris. Martedì scorso, Tris di Albenga. Passo in agenzia e dopo avere studiato la corsa gioco Signalman (favorito) e da casa mi collego con Sky per seguirla. Ascolto le previsioni del cronista il quale dichiara che il suo favorito era Signalman, ma dopo aver saputo che il cavallo aveva avuto un viaggio difficile (oltre tre ore in autostrada) aveva dirottato il suo pronostico su altri soggetti. In dipendenza da ciò mi aspettavo che i cavallo venisse ritirato ma non è stato così e Signalman, logicamente, galoppava nelle ultime posizioni arrivando undicesimo. La mia lunga militanza nel campo ippico, sia come proprietario (ho vinto qualche corsa, nella mia vita) sia come scommettitore, mi spinge a dire: dov’erano i commissari, l’allenatore, il veterinario? Erano occupati in altre faccende che non riguardavano sicuramente l’ippica. Morale della favola: gli scommettitori sono stati fortemente penalizzati, dimenticando che sono quelli che dovrebbero essere sempre salvaguardati in quanto fanno girare la baracca. Spero che questa mia sia pubblicata con vostro autorevole commento anche se sono sicuro che tutti troveranno delle giustificazioni. Non bisogna però lamentarsi se il gioco scende, in particolare nella Tris. Gezio Mazza
Le perplessità del Sig. Mazza sono comprensibili ed anche condivisibili. In linea generale, il meccanismo un po’ perverso delle Tris fa si che vengano esercitate pressioni, dirette e indirette, negli addetti ai lavori, sia in sede di dichiarazione dei partenti, sia dopo. La corsa ‘deve” riuscire, a tutti i costi, e pazienza se la "confezione" ne risente, se per arrivare al numero minino, ad esempio, bisogna reclutare cavalli sciacciati al peso in fondo alla scala e privi dl chances (anche se poi di tanto in tanto, casualmente, qualcuno vince, è accaduto pochi giorni fa a Napoli). Gli allenatori, per contro, sono legati al rispetto di certe norme (tipo l'arrivo all'ippodromo entro un determinato orario, pena l'eslusione) dalla minaccia di un pesante allontanamento. Il che ci porta al caso in questione. Martedi ad Albenga, oltre a Signalman, altri tre cavalli partecipantl alla Tris provenienti da San Rossore sono rimasti bloccati sull'autostrada per tre ore da un incidente, avvenuto nei dintorni di La Spezia, i commissari hanno concesso una deroga ai quattro pisani per il ritardato arrivo, per cause di forza maggiore. Hanno fatto bene? Dal punto dl vista degli scommettitori, probabilmente no, ma è chiaro che, in caso contrario, la tris con soli 9 partentisarebbe fallita. Per quante concerne, in particolare, Signalman, lasciamo la parola al trainer, Marco Gasparini: "Il veterinario di servizio ha visitato il cavallo all'arrivo all'ippodromo e lo ha trovato idoneo. Gli ha fatto anche il prelievo antidoping. Non ero proprio entusiasta di correre ma sa avessi voluto ritirarlo, dopo la deroga dei commissari, Signalman sarebbe stato allontanato per venti giorni. Detto questo, mentre non posso ecludere che le tre ore di sosta in autostrada abbiano influito, secondo me la ragione della brutta prestazione è un’altra, ossia il terrone quasi impossiblie. Signalman è un soggetto di passo. E quel giorno hanno fatto l'arrivo soltanto i cavalli che hanno corso davanti. Tanto per fare un esempio, neppure Semplicità, che era fra i favoriti ed ha sempre corso bene sulla pista, è riuscita a farsi notare. E stiamo parlando di una cavalla che non veniva da fuori. Proprio episodi come questo dovrebbe indurre, comunque, a un veloce cambio di rotta, anzi di mentalità, nella costruzione del prodotto TrIs, sotto tutti gli aspetti: scelta delle pista, delle corse - con ovvi riflessi nella programmazione-, regolamenti, orari, meccanismi di gioco e via cosi. La corsa legata al terno è troppo importante per lasciarla decadere, come sta accadendo, senza fare nulla.
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