Il Sicon incontra l'Aams. La strategia denunce dei Monopoli alle Procure e avvocati presenti in giudizio Una task force contro i CTD Palmieri: «Ormai è emergenza legalità: operatori circondati da punti non autorizzati» La lotta alla raccolta di scommesse non autorizzata sembra davvero entrare nel vivo. Colpiti dalla concorrenza rappresentata dai centri trasmissione dati italiani ed esteri, gli operatori del betting - vecchi e nuovi, “storici” e moderni, Bersani e non - hanno deciso di scendere in campo. Ad aprire le danze è stato il Sicon (Sindacato Imprese Concessionarie), il cui presidente Raffaele Palniieri ha incontrato mercoledì il responsabile dell’ufficio scommesse dei Monopoli di Stato, Canio Zarrilli. Si è trattato di un incontro positivo, al termine del quale sono stati stilati tre punti “qualiflcanti” su cui lavorare: in primo luogo, le segnalazioni dei concessionari saranno valutate e trasformate in denunce presentate dai Monopoli di Stato presso le procure competenti. Inoltre, sarà preparato un documento esplicativo - in grado di “guidare” i giudici nell’interpretazione dei diversi casi penali - che accompagni le denunce stesse. Ultimo punto, ma non in ordine di importanza, l’eventuale possibile rafforzamento della legge 401 del 1989, peraltro già sottoposta a frequenti (e fallimentari) modifiche nel corso degli ami. Eobiettivo è, ovviamente, quello di tentare di limitare l’attività dei punti di commercializzazione telematici e dei centri trasmissione dati collegati ai bookmakers esteri, spesso vincenti nei tribunali anche per via dell’assenza della contro- parte (Assosnai esclusa). Le parti - ed è forse questo l’aspetto più innovativo emerso dall’incontro tra il Sicon e l’Aams - hanno anche conve nuto sulla necessità di creare una “task force” legale, composta da avvocati del libero foro e dall’Avvocatura dello Stato, in grado di intervenire in ogni giudizio aperto sul territorio nazionale. Il primo appuntamento è già stato fissato per il 21 febbndo, in un processo contro un CTD di Stanley a Prato. Ovviamente soddisfatto, Palmieri sottolinea che l’emergenza è «il contrasto all’illegalità diffusa che minaccia gli opera tori che, al contrario, rispettano le leggi: centri trasmissione dati, punti di commercializzazione e a volte ancize i nornzali corner quando operano in maniera poco 0,10- dossa, rappresentano un problema rilevante per i conce.ssionari delle agenzie di scommesse. E’davvero importante ridare certezze e serenità agli operatori, la linea tracciata di concerto con Aams prevede tre punti fondamentali: azioni legali portate in procura dall’Amministrazione su segnalazione dei concessionari, una task force legale che segua i procedimenti nei tribunali e un inasprimento delle sanzioni pecuniarie per chi raccoglie il gioco senza le necessarie autorizzazioni. I risultati di questa nuova politica saranno veri ficabili già da subito». E a proposito di gioco non autorizzato, lo stesso Sicon è stato protagonista di un duro scambio di accuse con il bookmaker Stanley All’appello dell’associazione, preoccupata per l’assenza di una strategia di Aams in materia, da Liverpool avevano risposto che «gli iscritti al Sicon che vogliano procedere contro Stanley, in proprio o in associazione con Sicon stessa, riceveranno nella propria sede giudiziaria a tempo debito queretti con conseguente richiesta di risarcimento danni. Stanley International Betting ha dato mandato ai propri legali di assumere azioni idonee nei confronti dell’associazione e singolarmente nei confronti degli associati che dovessero violare La tranquillità e la privacy delle proprie Ricevitorie. Pur consapevole dello stato di disagio di ampi settori della categoria dei concessionari statali, Stanley Inteniational non può tollerare che - quasi a cercare coperture e giustificazioni ai gravi problemi dell’impianto Bersani - si continui a mettere in dubbio la piena legalitd delle operazioni Stanley in Italia». La risposta del presidente Palmieri non aveva tardato: «Alla luce delle minacce di contro querela del tutto strumentali da parte di Stanleybet nei confronti delle nostre azioni sindacali, consigliamo i nostri associati e gli operatori che si sentono fuori da questa logica di pura concorrenza sleale di chiamare un unico numero per risolvere il problema della legalità del settore: il 112 (a cui rispondono i carabinieri, ndr). I dovuti chiarimenti li forniranno i giudici nazionali». S”a1i . pol.iiìkh. Non solo Sicon e Stanleybet, anche Fit e Assosnai non si sono fatti mancare nulla nelle ultime ore. Alla Federazione Italiana Tabaccai (Fit) non sono piaciuti alcuni iiferimenti del presidente di Assosnai riportati da “Corriere Economia”, soprattutto per quanto riguarda la criminalità organizzata «Nella considerazione di Ginestra, per la criminalità i posti preferiti sono i retro delle tabaccherie e dei locali ad alta frequentazione come i ristoranti, i bar oppure appartamenti — in affitto da persone incensurate». In questo, la Fit ravvede gli estremi per una denuncia, poiché i tabaccai sono “concessionan dello Stato e pertanto non tollerano certo simili calunnie”. Ginestra ha poi risposto che, a fronte della “fotografia” del settore delineata dal “Rapporto SOS impresa”, l’Associazione ha chiesto all’allora Ministm degli Interni di valutare le più opprune fonne di tutela del settore, proponendo - ad esempio - l’inasprimento delle pene e l’istituzione digna Autority sui Giochi
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