Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
Lo Sportsman: Varese quale destino (5.2.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 6/2/2008
Letto 727 volte
Dimensioni 3.64 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 

A MAGGIO FORSE SGOMBRATE LE SCUDERIE DELLE BETTOLE 
Varese quale destino?
Nessuna comunicazione ufficiale, ma i progetti sembrano avanzare

Umberto Grilli e Bruno Grizzetti espimono dubbi che ormai assomigliano a delle certezze

Umberto Grilli è nato nelle scuderie delle Bettole la sua famiglia è legata da tre generazioni all'ippodromo varesino, da quando nonno GianMaria iniziò ad allenare, passando poi il testimone al padre Mario. A quasi 60 anni Grilli che da una decina d’anni collabora con Bruno Grizetti nella base varesina, non vuole veder scomparire il suo mondo: «L’altra mattina stavo chiudendo i cancelli delle scuderie con Marco Gonnelli quando ho visto quattro persone che discutevano con in mano delle carte. Gli ho chiesto di qualificarsi, non ho ricevuto risposta, ma era impossibile non sentire i loro discorsi: quelli erano i progetti del nuovo piano edilizio per le Bettole, con la cancellazione delle scuderie», Nei box delle Bettole ci sono circa 200 cavalli (Grizzetti, Gonnelli e Premoli sono i trainer) e la struttura delle scuderie dà lavoro a una quarantina di persore. «E' una storia che abbiamo già sentito quando chiuse Torino e non vogliamo che Varese faccia la stessa fine - rincara Grilli -. Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali, se non che il 16 agosto dovrebbero iniziare i lavori all'ippodromo in vista dei mondiali di ciclismo. Quando venne costruita la piste di sabbia, tutti gli allenatori di Varese si organizzarono, spostando il materiale durante i lavori, ma questo è un caso diverso» La sola comunicazione è fatta “verbalmente" a Bruno Grizzetti dalla proprietà dell'ippodromo. «Il dottor Borghi mi ha detto che a inizo maggio dovremo sloggiare dalle scuderie - spiega Grizzly -. E per andare dove? Forse nel centro di Caravate, che non è ancora praticabile? E poi quell’impianto può vivere come complemento delle Bettole, non come alternativa».
Il destino delle vecchie scuderie di Varese sembra segnato ma non si può dimenticare che un ippodromo senza scuderie è come un risotto senza riso. Mancano la sostanza, l'anima, non è solo una questione di struttura, «Ammettiamo che l'ippodromo continui a esistere anche dopo il mondiale, dove saranno sistemati i cavalli che verranno a correre? Magari nei box in mezzo alla pista? Ve lo immaginate un povero cavallo che deve fare l’ultima corsa e si deve “sentire” le sei precedenti che passano a pochi metri? È una cosa chiaramente insostenibile» aggiunge Grizzetti.
C’è aria di crisi, di smobilitazione e per rendersene conto basta leggere la lista dei partenti di domani. Tris a parte nelle sei altre prove sono stati raccolti in qualche modo 31 partenti complessivi: come dire una corsa di sei cavalli e le altre di appena cinque. Perfino il paragone con l’Albenga odierno è impietoso.
Varese rischia grosso e la gente che in quell'ippodromo si guadagna il pane teme di perderlo. «Ci sono tanti proprietari di Varese e dintorni e vengono a vedersi i cavalli anche quando non ci sono le corse - racconta Grilli -. Togliere di mezzo le scuderie sarebbe un colpo per noi che lavoriamo ma anche per loro che investono e voglieno divertirsi con i cavalli». Quando a un'ippodromo togli le scuderie e la gente che ci lavora, è come se gli strappassi il cuore. Basta guardare cosa è successo a quella piccola città che fino a qualche anno fa era San Siro trotto. FR

 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&