L’ostacolista si chiama come un celebre pittore armeno. Nel 2006 si infortunò a un tendine guarito dopo un trapianto delle sue stesse cellule staminali Ajvazovsky, un restauro ben riuscito
di Mario Viggiani ROMA - E’ uno tosto, Ajvazovsky. Come possono esserlo solo i cavalli che corrono in ostacoli, specialità tremenda, dove sono indispensabili polmoni grossi così e tendini d’acciaio. Nel nuovo mestiere si era fatto subito un nome, dopo che nel Botticelli aveva fallito l’esame di ammissione all’elite del galoppo in piano. “Ajva” aveva siglato il Berlingieri alla terza uscita sulle siepi ed era finito terzo nel Criterium d’Inverno. Lanciato sugli ostacoli alti dello steeple, aveva subito vinto un’altra classica, il Neni da Zara, ed era arrivato secondo nello Staffe d’Oro. Tuttavia a quel punto, era la primavera del 2006, un tendine non si rivelò proprio così d’acciaio e il cavallo restò con una gamba per aria. I saltatori sono tosti, però: il tendine è stato rimesso a posto grazie alle sue stesse cellule staminali con un’operazione effettuata da un inglese e dopo un anno e mezzo di assenza dalle piste “Ajva” è tornato a correre. Un collaudo in piano, un altro in siepi, poi il tentativo nel Grande Steeple di Cagnes sur Mer e domenica il colpo grosso sulla pista di casa. Di Ajvazovsky, l’avvocato Angelo Pettinari, già commissario e già presidente di Sara Bet, è allevatore e comproprietario: lo divide al 50% con Walter Karabian, armeno di nascita e statunitense di adozione (e Ajvazovsky è il nome di un famoso pittore armeno). E di Pettinari era anche Noci, la madre del vincitore dello SteepleChase delle Capannelle. Abbiamo scritto “era”, perchè nel 2000 venne trafugata da un allevamento nel Lazio senza essere più ritrovata. Gianluca Bietolini è invece il suo allenatore dalla primavera del 2005. Quasi quarantenne, ha una bella schiera di proprietari in piano (anche stranieri: il venezuelano Samuel Ernesto Rodriguez, lo statunitense William Benson), dove i risultati più importanti sono arrivati con Place In Line (vincitore di 5 listed e quarto nel D’Alessio), e da tempo si è anche affermato come preparatore di ostacolisti (Wild Groove, Romaldo, Thunderfront e tanti altri). Ajvazovsky ha avuto ovviamente più di un fantino. Domenica, come nel da Zara 2006, è andato a segno con Paul Andrew Johnson, inglese di Chester che da qualche anno si è trasferito in Germania dove monta anche in piano per l’allenatore Peter Schiergen.
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