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Agipro: Entro il 2008 gara per le 329 agenzie ippiche storiche  
Autore: unagt
Pubblicato: 4/2/2008
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AGIPRONEWS: Pubblicato il 4 febbraio 2008 ore 13:30

GIOCHI: ENTRO IL 2008 GARA PER LE 329 AGENZIE IPPICHE STORICHE, IN PALIO INCASSI PER 1,2 MILIARDI
 
(red.) Il Governo italiano indirà una gara entro il 2008 per riassegnare le 329 concessioni ippiche “storiche”, oggetto di un lungo contenzioso con l’Ue culminato – lo scorso 13 settembre - nella condanna inflitta dalla Corte di Giustizia all’Italia per il rinnovo senza gara, dal 2000 al 2005, delle stesse licenze. E’ questa la decisione, secondo autorevoli fonti del ministero dell’Economia interpellate da Agipronews, assunta dall’Esecutivo italiano al termine di un lungo confronto con la Commissione Europea, che si è concluso a fine gennaio con una comunicazione formale inviata a Bruxelles. Le nuove concessioni saranno assegnate, secondo le notizie raccolte a via XX Settembre, attraverso un bando europeo: le operazioni di gara saranno organizzate in modo da far coincidere la cessazione delle precedenti concessioni con l’attivazione delle nuove, che dovranno utilizzare gli stessi spazi di vendita. Secondo il Governo, tale procedura è necessaria per garantire l’ordine pubblico e la miglior distribuzione territoriale dei punti vendita incaricati della vendita di scommesse sulle corse dei cavalli. Si tratta di una decisione che sconvolge il mercato delle scommesse ippiche: le 329 concessioni, che facevano riferimento al momento del rinnovo (nel 2000) al circuito Snai (298 agenzie) e a Sisal (31), rappresentano la vera spina dorsale del sistema di raccolta delle scommesse, con incassi nel 2007 pari a 1.214 milioni di euro, vale a dire il 59,2% dei 2050 milioni spesi dagli italiani nelle sale corse.
 
La vicenda prende spunto da un ricorso presentato alla Commissione Ue nel 1999 dal bookmaker inglese Stanley per arrivare, il 13 settembre scorso, alla sentenza della Corte di Giustizia che ha stabilito che ”la Repubblica italiana, avendo rinnovato 329 concessioni per l’esercizio delle scommesse ippiche senza previa gara d’appalto (con il d.l. 28.12.2001, n. 452 convertito in legge 27.2.2002, n. 16), è venuta meno agli obblighi del trattato CE sulla libertà di stabilimento e libera prestazione di servizi e in particolare ha violato il principio generale di trasparenza nonché l’obbligo di garantire un adeguato livello di pubblicità delle gare”. Nei mesi scorsi, l’Italia aveva disperatamente tentato di difendere – in sede comunitaria - le 329 licenze storiche almeno fino al 2011, anno nel quale termineranno i pagamenti “spalmati” delle rate dei minimi garantiti dai concessionari. “La sentenza della Corte di Giustizia – aveva scritto a novembre il capo Dipartimento del competente Ministero delle Politiche Agricole, Giuseppe Ambrosio, in una lettera indirizzata alla Commissione Ue - si innesta su una situazione nel frattempo profondamente mutata, a partire dalla riduzione della misura del minimo garantito e dalla progressiva apertura del mercato delle concessioni ippiche operata con il decreto Bersani. Al termine dei bandi di fine 2006, peraltro, 1936 punti (211 negozi e 1925 corner ippici) su 10mila non sono stati assegnati, a dimostrazione della saturazione del mercato. In ogni caso, tale apertura rimuove in radice la necessità di ulteriori interventi normativi”. Una posizione di tutela delle concessioni “storiche” che però – malgrado i diversi incontri in dicembre e gennaio e un fitto scambio di documentazione tra Roma e Bruxelles - non ha convinto la Commissione Ue, costringendo l’Italia ad assumere l’impegno di indire una gara per la riassegnazione delle licenze ippiche entro la fine dell’anno.
 
 
GINESTRA (PRES. ASSOSNAI): “DIFENDEREMO I NOSTRI DIRITTI IN OGNI SEDE”
 
“Siamo fortemente preoccupati per la posizione del Governo italiano, che – decidendo di rimettere a gara le 329 concessioni ippiche storiche - pone in una condizione di instabilità gli operatori e toglie sicurezza ai lavoratori delle agenzie. Sicuramente difenderemo i nostri diritti in ogni sede e in ogni modo”. E’ il commento rilasciato ad Agipronews da Francesco Ginestra, presidente di Assosnai e vicepresidente di Snai spa, alla notizia che le licenze oggetto di una condanna inflitta dalla Corte di Giustizia all’Italia dovranno essere di nuovo messe a gara entro il 2008. “Non siamo stati coinvolti negli incontri tra Italia e Commissione che si sono tenuti nei mesi scorsi – afferma - e mi sembra che ci sia stata una fretta eccessiva nel venire incontro alle pressioni di Bruxelles. Il decreto Bersani, a mio avviso, aveva già sanato la situazione e ricordo  che oltre 1930 diritti tra agenzie e corner recentemente messi a gara da Aams non sono s tati richiesti da nessuno. Tra l’altro, il dicastero competente sulle agenzie in questione è quello delle Politiche Agricole, mentre la responsabilità della comunicazione inviata a Bruxelles è stata assunta dall’Economia. Credo che ci sia anche la volontà di portare il comparto delle agenzie storiche (l’ultimo segmento del settore giochi al di fuori del controllo dei Monopoli di Stato, ndr) all’interno di Aams, trasformando definitivamente l’Unire in un ente puramente tecnico. In ogni caso, occorrerà una legge per revocare le concessioni. Certo, mi chiedo in che paese viviamo: mentre le nostre licenze vengono messe ora in pericolo e le autorizzazioni di pubblica sicurezza per i nuovi punti vendita sono in attesa presso le questure, vediamo intorno a noi spuntare centri non autorizzati che continuano a raccogliere scommesse senza problemi. Quello che sta accadendo è gravissimo, Assosnai interverrà con ogni mezzo a tutela dei propri associati”.
 
 
WHITTAKER (STANLEY): “SODDISFAZIONE PER DECISIONE DI RIASSEGNARE LE 329 CONCESSIONI”
 
John Whittaker, CEO del bookmaker Stanley International, in merito al bando di gara per la riassegnazione delle 329 agenzie ippiche storiche, ha dichiarato: “Esprimo la massima soddisfazione per questo risultato. La decisione del Governo italiano mostra che vale la pena di battersi per anni, come Stanley ha fatto, per ottenere il ripristino della legalità e la cessazione di ogni discriminazione verso i nuovi entranti, sia italiani che esteri. Siamo convinti che l’Amministrazione si adopererà per un bando di gara sollecito, trasparente e veramente aperto e non discriminatorio per nessuno. Resta da vedere quale impatto avrà questa decisione sulle aperture ippiche in corso. A rigor di logica, non dovrebbero più essere sottoposte al vincolo della distanza minima dalle 329: infatti, una volta riassegnate a nuovi operatori le 329 concessioni storiche, non si comprenderebbe perché i titolari dovrebbero godere di una posizione di vantaggio rispetto a color o che si sono aggiudicati quelle del 2006”.
Fu proprio Stanley nel 1999 ad aprire il caso, quando Stanley si vede rifiutare l'ingresso nel mercato italiano dei giochi e inviò un esposto alla Commissione Europea ove denunciava la chiusura del mercato e una serie di scelte delle autorità dei giochi, tra cui anche il rinnovo fino al 2011 e senza gara delle 329 concessioni ippiche preesistenti.
 

PALMIERI (PRES. SICON): “LA RIASSEGNAZIONE, DECISIONE NON LEGITTIMA”
 
 “Ci troviamo in una situazione paradossale, ma verificheremo attentamente gli atti e vigileremo per quanto è nelle nostre possibilità, in quanto a nostro parere si tratta di una decisione non legittima”. E' quanto dichiarato da Raffaele Palmieri, presidente del Sindacato Imprese Concessionarie (Sicon), in merito alla notizia del bando di gara per la riassegnazione delle 329 agenzie ippiche storiche che il Governo varerà nell’anno in corso.
“Daremo battaglia per difendere i diritti di tutti quegli imprenditori indipendenti che operano in questo settore da anni – ancora prima di Snai e Sisal - e che hanno avuto il merito di creare di fatto questo mercato”.

 
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