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Lo Sportsman: Una Tris più frizzante internet e il modello francese (4.2.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 4/2/2008
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Una Tris più frizzante
internet e il modello francese

Si è un po’ letto qua e là, di ippica; vediamo di mettere un minimo di ordine, altrimenti si rischia di perdere la bussola. Partiamo dalla corsa Tris: il suo andamento, negativo nel medio e nel lungo periodo soffre di una maturità con conseguente stanchezza di prodotto, forse dovuta anche ad un affollamento di eventi che certo non giova all’entusiasmo: succede anche per il calcio, Sarebbe necessaria una rivitalizzazione originata da un rinnovamento, altrimenti tra un po la cara Tris la si può buttare nel fosso. La rete non c'entra un tubo, dal momento che i numeri che vediamo oggi sono gli stessi di qualche mese fa. L’articolo di Marco Trentini pubblicato da questo giornale sabato 2 febbraio è stato abbastanza chiaro. E' urgente quindi ”mettere mano” alla Tris e farla tornare ad essere “frizzante”,
Il ‘modello francese” di gioco è stato proposto dalle stesse persone che oggi vi parlano da queste colonne alcuni anni or sono la proposta fece scandalo soprattutto presso alcuni “personaggi” che biasimarono proposta e autori nel loro modo consueto. Oggi, quelle stesse persone hanno fatto propria la proposta non ricavando dalla medesima alcun diritto d’autore. Né a titolo personale né per Trotto&Turf, viene da dire “meglio tardi che mai“. Del resto insegnano a scuola che di ogni informazone, prima ancora di essere letta, si dovrebbe conoscere l'autore: non solo lui fisicamente, ma i suoi interessi ultimi, le sue alleanze. La rigenerazione della corsa più seguita, l'attenzione al miglioramento del prodotto ippico sono elementi fondamentali per riportare il pubblico negli ippodromì, nei giorni in cui vale la pena ovviamente, ché nei giorni lavorativi è bene pensare a produrre nel proprio settore di competenza:
industria, commercio, servizi, gioco.
A proposito: internet, per chi non lo avesse ancora capito (ma forse lo hanno capito tutti, tranne i cavalli) è un’opportunita. Un mezzo “giovane” che i giovani utilizzano; parla un linguaggo che viene compreso immediatamente; è comodo, comodissimo, semplice, semplicissimo. Lo insegnano anche in università commerciali di seconda: il mercato bisogna assecondarlo, seguirlo, soddisfarlo. Dialogare con il mercato significa diventarne parte e allora forse, si può influire su esso. Contrastarlo porta alla rovina, come andare con una vela controvento si rovescia. Parlare e offrire i servizi su internet (a proposito, <http/wwwippica.biz.it> è il nostro sito.) può certamente indurre i giovani ad avvicinarsi direttamente, “dal vivo” al mondo delle corse, con enorme vantaggio per tutti. Trascurare questo mondo significa semplicemente lasciarlo ad altri, erigere delle barriere che non hanno un senso comune, fare come quel giapponese che a vent’anni dalla fine della guerra era ancora lì, nella foresta, pronto con la sua baionetta.
Un’ultima considerazione. Sempre qua e là si ha modo di notare una continua denigrazione del settore. Lamentarsi è una delle nostre squisite caratteristiche il morettiano “continuiamo a farci del male”, non può trovare migliore ragione. Il sospetto però che chi soffia sul fuoco lo faccia anche spinto da interessi propri cè: in fondo se un settore va male il pubblico ha sempre la possibilità di dedicarsi ad altro, no? GT

 
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