Centinaia di passaporti non validi nel trotto. Quello del vincitore del Derby più di tutti Infinitif non solo falso. Era nache un fantasma Non validi i documenti che attestano la presenza sua e di sua madre in Italia nei tempi previsti per l'iscrizione al nostro registro. Un mistero informatico MICHELE FERRANTE Centinaia di cavalli falsi, con passaporti veri rilasciati senza il necessario controllo di Anact (associazione allevatori) e Unire. Cavalli che corrono, vincono soldi e invece non potrebbero. Il caso più vistoso riguarda i certificati di intervento fecondativo (CIF), ritenuti validi ma nulli in quanto privi di timbro, firma e codice del veterinario fecondatore, obbligatori in base al DM 19 luglio 2000 n. 403. Esistono altre irregolarità legalizzate e il caso Infinitif rappresenta in un certo senso l’archivio di tutto ciò. Il vincitore del Derby 2007 è da radiare per l’iscrizione della madre Island Dream al libro genealogico italiano nel 2006 e non entro il 2004. Ma anche per la non validità di due dei documenti richiesti per la registrazione (di Infinitif stesso) che deve quindi decadere. E per i premi vinti dall’allevatore (inalienabili) pagati ad una scuderia che, pur riconducibile a Jean Pierre Dubois, non ha allevato Infinitif. Ma non è tutto. La documentazione che dovrebbe anche provare la presenza di Island Dream e di Infinitif in Italia nei tempi previsti dalla legge (pena ovviamente la non iscrivibilità) è nulla o contiene contraddizioni che mettono in forte dubbio la presenza dei due cavalli sul suolo nazionale nei periodi indicati. Infinitif diventa quindi un fantasma, anche sul portale di Unire Lab nel settore riservato al veterinario che avrebbe dovuto identificare i cavalli di Jean Pierre Dubois nella tenuta di Donoratico e che invece sostiene di non averne mai visto il nome sulla sua lista . Dagli uffici dell’Unire, venne segnalata l’impossibilità di iscrivere Infinitif al registro italiano con una madre (Island Dream) non iscritta entro il 2004. Invece la commissione centrale di controllo (CTC) e il dirigente area trotto (Lorenzini) benedissero la pratica. Nella CTC c’erano anche Gianfranco Fabbri (amico e appoggio italiano di Jean Pierre Dubois) e Francesco Scala che è membro della commissione Autorino voluta da Melzi per un parere sul caso Infinitif. Ha quindi avuto il privilegio di valutare (male) il suo operato. PROVE E SOSPETTI AI RAGGI X------------------------------------------------------------------------------- Dubois smentisce i suoi documenti La prima traccia «azzurra» di Infinitif riguarda la madre Island Dream, che doveva essere obbligatoriamente in Italia quando è stata fecondata con il seme di Pine Chip (Infinitif è nato il 9 maggio 2004). A prescindere dalla nullità del documento CIF (mancano nome, firma e timbro del veterinario) Jean Pierre Dubois lo smentisce nella memoria del suo avvocato nell'ambito del ricorso al Tar della Trofal Star, 2ª nel Derby con Impeto Grif. Secondo il CIF l’intervento è stato effettuato il 9/6/2003 a Mordano (stazione di monta pubblica), mentre la memoria afferma (per 2 volte) che lo stesso (sempre il 9/6/2003) è stato effettuato alla Tenuta della Bolgheri a Donoratico. Island Dream non poteva trovarsi in entrambi i posti nello stesso giorno. Dov’era in realtà? Secondo la memoria di Dubois, inoltre, un veterinario Unire avrebbe redatto un verbale di identificazione di Island Dream il 23/7/2003. Impossibile: il primo documento dell’intera pratica (richiesta di importazione di Island poi non eseguita nei tempi richiesti) è del 9/12/2003. Veterinaria incaricata. Sparito dalla sua lista Il certificato che attesta la presenza di Infinitif in Italia nei tempi previsti (entro il 31 dicembre dell’anno di nascita) è il verbale della sua identificazione che è un falso materiale. La data del 29 giugno 2004 è incompatibile con la disponibilità del modulo sul portale di Unire Lab (5 luglio) e con la data in cui (17 luglio) il documento - che deve essere redatto in originale davanti a fattrice, puledro e responsabile del cavallo - è stato scaricato dal portale, a proposito del quale emerge un elemento inquietante. Nel 2004 erano presenti, oltre a Infinitif, altri 26 puledri della scuderia Bolgheri da identificare a Donoratico (Li) in presenza della madre. Tutti sono stati identificati dal dottor Gustavo Fadiga, anziché da Claudia Bersotti, l’unica incaricata dall’Unire per la provincia di Livorno. A prescindere dalla possibilità che altri veterinari possano identificare cavalli di province non di loro competenza (trasferendoli nell’elenco «trasferiti» come nel caso di Infinitif) i 27 nominativi (madre più puledro) dovevano comunque rimanere sempre visibili (tutti a fine stagione) nella lista della Bersotti. Che invece dichiara: «Nessun cavallo della scuderia Bolgheri da identificare a Donoratico è mai comparso nella lista di mia competenza nel 2004. E così nel 2005, 2006 e 2007». La lista della dottoressa Bersotti è l’unica del portale in cui i 27 nomi relativi alla Bolgheri di Jean Pierre Dubois non compaiono, al contrario degli altri 2 elenchi del portale: quello generale (con tutti i nominativi, poi smistati nelle liste provinciali) e quello dei soggetti trasferiti nel quale compaiono 15 dei 27 puledri di Dubois. Gli altri 12 avrebbe dovuto identificarli Claudia Bersotti, alla quale sembrerebbe invece essere stata celata, sul portale di UnireLab quella ingombrante presenza virtuale. |