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Prima pagina: Repubblica: Infinitif il campione dell’ippica degli scandali (1.2.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 1/2/2008
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Infinitif il campione dell’ippica degli scandali

Documenti falsi, scommesse in picchiata, soldi finiti: i giorni più neri di uno sport

CORRADO ZUNINO

ROMA — Nero ippica. Crollano le scommesse, una proiezione su dicembre 2008 annuncia 47 milioni persi su un totale di 407. Le agenzie per le puntate riorganizzate per volontà del ministro Bersani sono per ora 9 mila, contro le 13 mila attese. E da novembre non si pagano i premi alle scuderie. Soprattutto, la storica disciplina italiana è all’alba dell’esplosione della Passaportopoli dei cavalli, l’ultimo scandalo dopo il doping e le corse truccate. Una bomba innescata sotto i cadreghini traballanti dell’Unire, l’ente gestore.
Il caso Infinitif, il più forte prodotto che corre in Italia, otto vittorie su otto gare per i tre anni, l’erede riconosciuto di monsieur Varenne, ha aperto un varco alla scoperta dei falsi seriali negli allevamenti allestiti nelle campagne italiane. Infinitif ha vinto l’ultimo Derby di Roma lo scorso 7 ottobre, ma, probabilmente, non doveva neppure correrlo. E oggi, quando sulla questione sta nascendo una nuova inchiesta giudiziaria a ruota del ricorso al Tar dei perdenti, si scopre che da tempo l’anagrafe equina viaggia sul crinale del falso. E che ogni anno, da tre stagioni almeno, 800 cavalli ammessi alle corse e alle scommesse non hanno i requisiti per poter gareggiare.
Che è successo? Che la scuderia Bolgheri del francese Jean-Pierre Dubois, 67 anni, leader degli allevatori francesi, tra i più grandi al mondo, ha portato in Italia un fuoriclasse figlio di madre normanna e l’ha regolarizzato con due anni di ritardo (cosa tassativamente vietata dalle norme che regolano l’iscrizione allo Stud Book, il libro anagrafico dell’ippica). Il ricorso al Tribunale amministrativo e la rabbia di una pletora di protagonisti stanchi e impoveriti hanno innescato un’investigazione interna che, supportata da studi legali e di commercialisti, ha fatto scoprire in ordine: il verbale identificativo di Infinitif è stato redatto in una data in cui non era stato ancora prestampato sul portale dell’Unire. Poi, la scuderia che oggi incassa i premi per le vittorie del cavallo è una scatola vuota a cui non corrisponde la titolare: la Bolgheri srl di Donoratico, provincia di Livorno. Di più, ed è una scoperta di queste ore: l’azienda ippica di Dubois dal 2004 al 2007 ha ricevuto oltre 800 mila euro di provvidenze allevatori e oltre un milione e mezzo in premi. Tutto non giustificato, secondo le visure camerali che dimostrerebbero che Infinitif e alcuni cavalli compagni sono stati parcheggiati in una società diversa e parallela. Dubois, ancora, ha depositato al Tar una memoria che, letta con attenzione, offre dati geografici — il luogo di rilascio del certificato di intervento fecondativo, per esempio— contraria quelli già resi all’Unire.
In un atto la monta artificiale che ha consentito la nascita di Infinitif è avvenuta a Mordano, provincia di Bologna, nell’altro a Donoratico, provincia di Livorno, 300 chilometri distante. Lo staff guidato dai legali della scuderia Trofal Stars, infine, ha raccolto le prime testimonianze di veterinari e medici che sconfessano i certificati di intervento fecondativo depositati dalla scuderia. Si profila un falso a tutto tondo e, oltre al talentuoso Infinitif, nelle stalle della Bolgheri srl ci sarebbero altri 65 cavalli con un’anagrafe irregolare.
Le ricerche di questi giorni, che approderanno a un esposto alla magistratura, stanno facendo emergere un’abitudine alla certificazione falsa diventata prassi per l’intera Anact, l’associazione nazionale allevatori del trotto. In giro ci sono ottocento cavalli in odor di irregolarità, mai intercettati dai controlli obbligatori dell’Unire. Il caso Infinitif rimanda direttamente alle responsabilità dell’ente gestore: il cavallo è stato iscritto all’albo genealogico nel giugno 2006 quando il verbale di identificazione è arrivato all’Unire solo nel maggio 2007, con Infinitif già in pista e vincente. Un controllo fatto undici mesi dopo, ecco.
Siamo all’alba dello scandalo e dello sciopero dell’intero settore. Allenatori, driver e scuderie sono pronti a sfiduciare il neosegretario Guido Melzi, insediato come commissario dal ministro dell’Agricoltura Paolo De Castro dopo la disastrosa conduzione nel periodo Panzironi-Alemanno. L’ippica sprofonda, sì. Perché Infinitif è irregolare ma anche perché l’ippodromo di Aversa è stretto nella morsa ricattatoria del dan dei casalesi, perché le quattro mafie organizzate si sono infiltrate in diversi impianti e perché la Sacra Corona Unita ha armato la mano che ha provocato un incendio a Pinerolo. Lì 19 cavalli sono morti soffocati, alcuni erano campioni. Infinitif oggi gareggia nel Kentucky, lontano dalle polemiche e i ricorsi. Ma a Roma oggi ci sarà un incontro tra tutte le categorie. Non vogliono affogare insieme all’Unire.

 

 
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