Banca Dati / Numeri
Banca dati prestazioni
 
Accedi
Nome utente:
Password:
Password dimenticata?
Non ancora registrato?
 
La Gazzetta dello Sport: Passaporti veri per cavalli falsi. Sono centinaia (1.2.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 1/2/2008
Letto 947 volte
Dimensioni 3.52 KB
Versione stampabile Segnala ad un amico
 

Dal caso del vincitore del Derby 2007 a uno scandalo che coinvolge associazione allevatori e ente
Passaporti veri per cavalli falsi Sono centinaia
Sdoganati documenti irregolari, come nel caso Infìnitif Le responsabilità di Anact e Unire che dovevano controllare

MICHELE FERRANTE
Caso Infinitif,  il vincitore del Derby 2007 da radiare perché non iscrivibile al libro genealogico italiano in base a diverse prove. Quelle cardine sono la non validità di 2 dei 4 documenti richiesti (certificato di intervento fecondativo e verbale di identificazione falsi) e l’iscrizione della madre Island Dream nel 2006 anziché entro fine 2004.
Il secondo parere della commissione voluta da Guido Melzi sulla questione, dovrebbe essere l’ennesimo equilibrismo di chi non può negare l’evidenza ma è incapace di formulare quell’ammissione che si trasformerebbe nella caduta della prima pedina di un fragile domino. Ovvero l’intero sistema, che si regge sull’iscrizione dei trottatori al libro genealogico che dà l’accesso alle corse e al montepremi.
CATENACCIO E allora il sistema, conscio della situazione e delle responsabilità, risponde con un catenaccio disperato, per coprire le scandalose mancanze che, in questi anni, hanno causato centinaia di iscrizioni con documenti privi di valore. Centinaia di cavalli da radiare.
Una delle prove che inchiodano Inflnitif è l’esempio. Il certificato di intervento fecondativo (CIF) della madre Island Dream era già falso per diversi motivi, al quali si aggiunge l’ultima perla: l’intervento risulta effettuato il 9 giugno 2003 alla stazione di monta pubblica di Marco Folli a Mordano (Imola). Jean Pierre Dubois (allevatore di Infinitif), nella memoria difensiva nel ricorso al Tar della scuderia Trofal Star (2° nel derby con Impeto Grif) sostiene, attraverso il suo avvocato (per 2 volte, impossibile l’errore), che il 9 giungo 2003 lo stesso intervento è avvenuto presso la tenuta della scuderia Bolgheri e cioè a Donoratico (Livorno). Incredibile.
Lo stesso documento non riporta la fondamentale firma (più codice) del veterinario autore dell’inseminazione artificiale. Come se un medico prescrivesse medicinali senza firma, nome e timbro sulla ricetta: un pezzo di carta senza valore. Ebbene, ogni anno centinaia di certificati di fecondazione senza firma e codice vengono considerati validi, centinaia di cavalli entrano nel circuito delle corse senza requisiti.
TUTTI Ci sono dentro tutti. Gli allevatori responsabili di quei certificati. E l’Anact, l’associazione degli allevatori stessi che raccoglie la documentazione, dovrebbe controllarla, predisporre il passaporto e spedire tutto all’Unire per l’ultima verifica. E invece controlla pochissimo per negligenza e approssimazione, probabilmente anche per convenienza.
Infine l’Unire: ha il compito di registrare i puledri e rilasciarne i passaporti preparati dall’Anact, dopo un ulteriore controllo evidentemente in gran parte non effettuato. In queste larghissime maglie a qualcuno è riuscito il salto di qualità, l’inserimento di autentici falsi come Infinitif, che una vigilanza minima avrebbe stoppato. Invece i documenti falsi di Infinitf sono arrivati all’Unire nel 2007 (a causa dell’irregolare iscrizione nel 2006 anziché nel 2004) quando il cavallo già correva con un passaporto sdoganato e mai controllato. Un misterioso capolavoro.

 
Torna alla categoria | Torna all'indice principale
 www.ctech.it : Computer's Technology Srl © 2013 info@ctech.it 
&