SCOMMESSE INTELLIGENTI PROPOSTE UN PO’ MENO In tempi di vacche magre come quelli che sta vivendo l’ippica, occorrerebbe un minimo di ragionamento prima di avanzare proposte e pretese a favore di questa o quella categoria. Una, in particolare, ci ha fatto riflettere: la richiesta, da parte degli allevatori, di incrementare le corse ed i premi per i cavalli di due e tre anni. Parliamone. Con la politica fin qui seguita di tirare l’acqua al proprio mulino senza preoccuparsi di essiccarne la fonte, si è giunti ad una crisi pressocchè insostenibile. Al punto che le istituzioni sono paralizzate, non si muove foglia che possa frenare la discesa verso il baratro: aumentano solo le chiacchiere, le diatribe, le polemiche. Ma il problema principale, quello del recupero del gioco, unico elemento di sostegno delle corse, viene affrontato solo teoricamente, quando avrebbe bisogno di interventi chirurgici urgenti, basati su dati matematici. Sentire di nuove giocate, di punti vendita che non funzionano, è, secondo noi, aria fritta. Qui occorre studiare il problema, e vedere davvero perché il giocatore pian piano abbandona l’ippica per rivolgere la sua attenzione ad altri giochi. Ragioniamo: all’ippica non si rivolge chi affida al caso la propria scommessa. Per anni siamo stati “mantenuti” da uno zoccolo duro di veri scommettitori: quelli cioè che prima di impegnare i soldi su di un cavallo, amano ragionare. La forma del cavallo, le sue attitudini in corsa, la posizione di partenza, la valutazione degli avversari, il probabile svolgimento della corsa. Per concretizzare tutte queste cose, che fanno appunto della scommessa ippica una scommessa “intelligente”, occorre in primo luogo la conoscenza del cavallo: che si acquisisce negli anni, nel senso che lo scommettitore si impadronisce di tutte queste nozioni quando ha potuto seguire il cavallo almeno per un anno dal debutto. In parole povere, chi gioca lo fa con cognizione di causa nelle corse dei cavalli dai quattro anni in su. Non siamo noi a dirlo, ma le statistiche, ed i numeri non sbagliano. Abbiamo approfondito l’argomento, ed abbiamo raccolto i dati di diversi ippodromi, andando a vedere il volume di scommesse raccolte nelle varie corse. Ne è venuto fuori un dato del quale si dovrebbe tener conto, perché soltanto adeguando le scommesse alle preferenze dei giocatori si potrebbe aumentare il gioco del 15 – 20%. Ecco quanto abbiamo scoperto. Prendendo in esame gli ippodromi che raccolgono il maggior volume di gioco, esso è così suddiviso: Due e tre anni: media di scommesse per ogni singola corsa - €. 70.305 Quattro anni ed oltre: media - €. 90.101 Corse Gentlemen: media - €. 59.719 In termini matematici, ciò significa che incrementando le corse dei cavalli dei quattro anni ed oltre, il gioco su ogni singola corsa aumenterebbe in media di circa 20.000 euro, il che, consentirebbe di aumentare la raccolta delle scommesse di oltre il 10%. Che non sembra poco, perché consentirebbe al malato asfittico di assumere un bel po’ di ossigeno e di respirare con meno fatica. Non solo: ma si avrebbe un vantaggio riflesso per quanto riguarda i cavalli di due e tre anni. Diminuendo le corse per tali puledri, oltre ad aumentare il volume delle scommesse, i giovanissimi potrebbero maturare con calma, e giungere agli appuntamenti che contano (Derby ecc.) senza dover tirare la cinghia all’ultimo buco. Avremmo quindi, dal Derby in poi, anche i migliori puledri in grado di correre ancora freschi e di poter “iniziare” la carriera, anzicchè scomparire nel nulla come avviene oggi nella maggior parte dei casi. Occorre riflettere su quanto abbiamo esposto. Perché oggi, in piena crisi, assistiamo purtroppo ad una tendenza opposta. Chi chiede di incrementare le già numerose corse per i puledri deve sapere che così facendo vi sarebbe un ulteriore calo delle scommesse, oltre che l’assottigliamento dei cavalli di quattro anni ed oltre, che procurano all’ippica il maggior flusso di denaro. Insomma, mentre la scommessa ippica ha sempre tratto la sua forza dall’intelligenza, c’è chi propone di farla diventare una lotteria di numeri, snaturandola e soprattutto facendone calare il volume totale fino a livelli così bassi da dover chiudere bottega. Scommesse intelligenti, proposte un po’ meno. O no? |