IL CASO ITALO-INGLESE Locatelli, allenatore del cavallo, non era ancora conoscenza del procedimento Golden Surprice, un vero intrigo L ‘indagine della BHA arriva qui da noi: indica però un proprietario diverso da quello effettivo
Il caso-Golden Surprice si va ingarbugliando, per certi versi. La British Horseracing Authority procede a marce forzate nell’indagine sul cavallo italiano, finito malamente penultimo da netto favorito il 4 dicembre a Wolverhampton in una corsa che ha fatto registrare un anomalo movimento di gioco nelle agenzie di “betting exchange” come Betfair. Ovvero quelle che intermediano tra gli scommettitori di tutto il mondo, facendo da tramite tra chi punta e soprattutto chi invece vuole stare dall’altra parte della barricata, ovvero il “banco”, nel ruolo di assuntori di gioco. Nel caso di Golden Surprice, quel giorno offerto intorno alla pari dopo la precedente, nettissima affermazione inglese del 19 novembre sempre a Wolverhampton, furono tanti, troppi i soldi “bancati” sulla sua vittoria, senza battere ciglio. Abbinando il gioco anomalo alla deludente prestazione del cavallo, in netto contrasto con quella precedente, la BHA ha avviato l’inchiesta che ha accertato come Golden Surprice, tra le due corse inglesi, non sia stato “appoggiato” presso un allenatore inglese ma sistemato per due settimane in un allevamento di Newmarket dove al più è stato sciolto in un prato, senza essere impegnato anche soltanto in un semplice training di mantenimento. Bè, l’intrigo viene fuori adesso. Nella sua indagine, la BHA fa il nome di Niccolò Rugani, indicandolo addirittura come proprietario del cavallo. Tuttavia Golden Surprice appartiene alla Chevaux de Prestige, nome assunto che fa capo ad altra persona, ovvero Pierre Carniti jr. Rugani non risulta invece come proprietario o titolare di scuderia, all’Area Galoppo dell’Unire. Senese della Tartuca (fa parte dei “Consiglieri del Popolo” della contrada), è comunque nome noto nell’ambiente ippico e nel settembre 2001 fu tra le nove persone arrestate nell’ambito di una maxioperazione della DIA che riguardava scommesse clandestine e corse truccate, in particolare le Tris (Rugani fu fermato in quanto considerato a capo dell’organizzazione). Tornando all’indagine inglese, a rischiare ogni eventuale provvedimento disciplinare, come responsabile del cavallo, è l’allenatore di Golden Surprice, Aldo Locatelli, al quale sono affidati anche gli altri portacolori della Chevaux de Prestige. Locatelli negli anni scorsi si è fatto apprezzare e conoscere come abile preparatore di saltatori soprattutto nella difficile specialità del crosscountry (ha vinto tra l’altro il Nazioni meranese con Cereus, l’Argenton romano con Tergeste). Ieri l’abbiamo contattato telefonicamente dopo l’impegno che aveva a Varese con Dante Cruciani. «Non so nulla dell’indagine inglese, lo apprendo da voi e ne parlerò con il proprietario, al momento all’estero in vacanza. Golden Surprice era rimasto lì dopo la prima corsa: nella seconda non è andato bene ed è stato messo a riposo una volta tornato in Italia. Ora sta a Grosseto, che è la sua base abituale quando corre da quelle parti». m .v.
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