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Agipro: Europarlamentari Mauro e Piattella: "risposta C.E. su Stanley difficile da accettare"  
Autore: unagt
Pubblicato: 29/1/2008
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AGIPRONEWS: Pubblicato il 28 gennaio 2008 ore 16:30

GIOCHI E POLITICA: GLI EUROPARLAMENTARI MAURO E PITTELLA: “RISPOSTA COMMISSIONE EUROPEA SU STANLEY DIFFICILE DA ACCETTARE”
 
(red.) BRUXELLES  - "Il Commissario McCreevy ha fornito una risposta molto difficile da accettare, in quanto la sentenza Placanica è riferita ad un sistema di accesso alle concessioni che ormai in Italia è stato superato" -  Così Mario Mauro, Vice Presidente del Parlamento europeo, esprime la sua delusione per la risposta del commissario europeo al Mercato Interno Charles McCreevy all'interrogazione presentata con l'On. Gianni Pittella, in merito alla conformità della normativa italiana con quella europea in materia di scommesse, e in particolare sull’attività del bookmaker inglese Stanley sul territorio italiano che, sostengono Mauro e Pittella: “E’ chiaramente fuorilegge. Infatti continua ad operare invocando una sentenza (Placanica ndr) che si riferisce al precedente regime, per aprire punti vendita che hanno movimentato nel 2007 un volume di raccolta stimato pari a circa 800 milioni di euro, contro una raccolta di 2.600 milioni realizzata dai concessionari in possesso di tutte le autorizzazioni".
"È singolare il fatto _ proseguono i due eurodeputati _ come la Commissione ignori che con il decreto Bersani, in Italia siamo passati da 1.000 agenzie per la raccolta di scommesse sportive ed ippiche, che potevano essere gestite solo da società i cui soci fossero persone fisiche, a circa 16.000 nuovi punti fisici di raccolta di scommesse". Mauro e Pittella non ci stanno e  ricordano le cifre investite dai concessionari di scommesse per poter operare: "Hanno dovuto pagare allo Stato circa 400 milioni di euro, solo per acquisire il diritto ad aprire dei punti di raccolta, devono pagare il 3% della raccolta quale imposta allo Stato, devono rispettare tutte le regole fissate da AAMS per la gestione dei giochi e la tutela dei giocatori, ivi incluso il palinsesto degli eventi su cui accettare scommesse e sono soggetti a controlli di tipo penale"- "Si sta chiaramente passando sopra alla concorrenza sleale da parte di Stanley - concludono Mauro e Pittella - che accetta scommesse senza aver corrisposto alcunché per acquisire tale diritto".

 
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