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Lo Sportsman: Verso la divisione (26.1.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 26/1/2008
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COSTITUITO UN NUOVO COMITATO ALLEVATORI IN CONTRAPPOSIZIONE CON L'ANACT

Verso la divisione

Il nuovo episodio della saga degli allevatori del trotto è stato prontamente servito ieri sotto forma di un comunicato diramato dal neo costituito comitato "Allevatori per una nuova ippica". Un passo, anzi un salto, visto che nel documento i membri del suddetto Comunicato (ancora senza nome e cognome, ma presumibilmente quelli che hanno iniziato la battaglia del 5%) dichiarano apwertamente di non riconoscersi negli attuali vertici dell'Anact, accusati di essere sostanzialmente le stesse persone da ritenere responsabili dell'attuale situazione di degrado del settore. Ovviamente il punto centrale della strategia di questo movimento d'opinione che sembra raggruppare alcuni fra i maggiori imprenditori del settore, è rappresetnato dalla diffida inviata all'Unire dal trattenere la percentuale sui premi destinata all'Anact e non a caso per la prima volta, in caso di successo dell'iniziativa, si comincia a parlare di "destinare a chi ritengono più capace e rappresentativo dei loro interessi i propri denari faticosamente conquistati", prefigurando evidentemente la volontà di costituire non solo un Comitato, ma addirittura una nuova Associazione degli allevatori. Un punto d'arrivo che probabilmente era già nell'aria, vista la distanza che oggi separa gli interessi di grandi complessi, strutturati ormai sotto forma di impresa, da quelli degli allevatori legati all'attuale compagine al governo dell'Anact. Distanza che non è dovuto solo a guerre ideologiche o personali, ma che anno dopo anno è diventato sempre maggiore e che in un momento di difficoltà economica ha portato a una contrapposizione a tratti anche violenta, sopratutto alla luce di alcuni avvenimenti che hanno portato nuvole nere sull'operato dell'Anact. Quella di ieri è stata insomma un'ulteriore accelerazione alla vicenda impressa da un gruppo di allevatori. Una frustata al Presidente Viani, che da parte sua si è fatto garante nei giorni scorsi dell'apertura di consultazioni, di incontri nei quali possa essere trovato un punto d'incontro per evitare una dolorosa spaccatura nell'Associazione degli allevatori. Un accordo per trovare il quale servirebbe buona volontà da parte di entrambe le parti e, sopratutto, un obiettivo programmatico comune che sia davvero perseguibile. Un percorso, insomma, che potrebbe riservare ancora molte sorprese, ma che sostanzialmente avrà il suo bivio nel momento in cui ci sarà una definizione precisa riguardo all'obbligatorietà del 5% e dei compiti, o meglio dei servisi, che lAnact sarà chiamata a svolgere. MT

 
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