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Totoguida Scommesse: lnchiesta legittima, ma il contradditorio? (22.1.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 24/1/2008
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L’INTERVENTO - Occhi puntati sull’inchiesta fatta dal “Sole 24 ore”
lnchiesta legittima,
ma il contradditorio?
di Mauro Grimaldi
Il recente articolo apparso su “il Sole 24 ore” il 15 ed il 16 gennaio scorso, seguito da interventi televisivi e dibattiti sui vari siti, ha improvvisamente evidenziato che esiste una parte dell’italia senza macchia e senza peccato che, improvvisamente, si preoccupa di denunciare al mondo intero che la rete fisica, attraverso cui si accettano i giochi pubblici è, in sostanza, una sorta di “lavanderia” dove avvengono le nefandezze più inenarrabili. Non ultima quella di una consistente attività di riciclaggio. Tale abnegazione è commovente. E questa improvvisa scoperta - in quanto tale deve essere ritenuta, considerato che, se si trattasse di una situazione in piedi da tempo, sarebbe lecito chiedersi perché non sia stata denunciata prima - esplode proprio quando viene varato un decreto antiriciclaggio che mette nel mirino il gioco on-line e l’AAMS, che per la prima volta, seguendo una procedura (finalmente) corretta, pone al vaglio preventivo della Comunità Europea, il progetto dell’impianto normativo che dovrebbe regolare il gioco telematico nei prossimi anni.
Personalmente, se avessi la certezza della legittimità con cui viene raccolto il gioco attraverso lo strumento telematico in Italia, cioé attraverso una raccolta l'offerta che avviene tramite dei punti fisici, non mi preoccuperei più di tanto del giudizio di Bruxelles, anzi una eventuale posizione di rigetto che dovesse conseguirne, non farebbe altro che legittimare e rafforzare la mia posizione. A meno che questa certezza non vi sia.
Allora bisogna anticipare i tempi e gettare altra benzina sul fuoco a cui - mi spiare dirlo - si è prestato un autorevole e stimato quotidiano come “Il Sole 24 ore”. Intendiamoci, è perfettamente legittimo: le inchieste vanno fatte, la gente deve essere informata, ma appunto perché esiste questo diritto-dovere, forse sarebbe opportuno verificare più di una fonte. Soprattutto se l’intenzione è quella di dipingere un quadro a tinte fosche e forti.
L’informazione, proprio per l’impatto che ha sulla gente, ha bisogno di continue e preventive verifiche sulle fonti, le quali debbono comunque essere confrontate con un minimo di contradditorio. Altrimenti ne perderebbe in credibilità - che è alla base di una corretta informazione - ed innescherebbe nel lettore (almeno il più attento) la sensazione di trovarsi di fronte ad una operazione strumentale.
La stessa intervista all’On.le Tolotti, inserita in quest’ambito, non fa che rafforzare questa sensazione. Insomma, se l’obiettivo era quello di screditare le istituzioni e la rete dei concessionari statali, ho la vaga impressione che, forse, si poteva fare meglio, almeno in modo meno ordinario. Il fatto di distogliere l’attenzione dal problema principale (e generalmente più grave) è una prassi vecchia e consolidata. Se l’attuale impianto normativo che regola l’intero sistema è inadeguato - come probabilmente in qualche parte lo è - sono altre le sedi e gli strumenti per effettuare dei correttivi. Il terreno di confronto, in ogni caso, non può essere quello ai denigrare un intero sistema che, molto probabilmente, come altri settori dell’economia, soffre di distorsioni. Ma l’attuale dibattito meriterebbe un palcoscenico diverso rispetto allo spettacolo poco edificante che si sta offrendo in questo momento. In ogni caso, se questa è la volontà, le occasioni di verifica per dirimere gli ultimi dubbi sono già in cantiere.
La prima è la discussione di merito sul provvedimento con cui la seconda sezione del TAR del Lazio ha accolto la richiesta di sospensiva del decreto telematico, fissata per il 5 marzo prossimo.
Poi, mi sembra entro tre mesi, si attende il parere della Commissione Europea. Insomma, opportunità di confronto ce ne saranno. Ma questa volta credo che, per rispetto al principio del contradditorio, la fonte, almeno al cospetto del giudice, non sarà solo ed esclusivamente una.

 
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