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Lo Sportsman: Viani DIALOGO APERTO (24.1.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 24/1/2008
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L’INTER VISTA
Viani
dialogo aperto

Inverno caldo per gli allevatori del trotto. Inverno di lotte e di contrasti più o meno a tutto campo. Oggi cè persino la prospettiva di una divisione, annunciata o meglio prefigurata con l’invio di un plico di lettere nel quale una parte degli associati ha chiesto la revoca dei pagamento del 5% all’associazione. E contro questa prospettiva il presidente Sandro Viani, eletto ai primi di dicembre al vertice dell’associazione, vuole mettere in campo tutta la sua proverbiale calma e pacatezza. «Ho visto una lettera con 26 nominativi e una sola firma alla fine, che sono riconducibili a una quindicina di operatori moltiplicati per leva- ne società di cui sono i titolari. Da parte mia continuo a sostenere che sono più che mai disposto al dialogo, che vorrei parlare direttamente con queste persone per trovare un punto di convergenza, per stabilire un percorso che sia con- diviso da tutti. C’è una grande confusione e la situazione è dawero drammatica, Per questo motivo mi sembra sbagliato viaggiare su binari differenti, anche..perché, continuo a ripeterlo, i programmi delle due liste erano sostanzialmente coincidenti. E allora dov’è il problema. Tutto ciò mi sembra abbastanza strumentale, ma in ogni caso il concetto è: sediarnoci, io e loro, intorno a un tavolo e parliamo)>.
La questione del 5%, così come le altre sul tavolo, del resto sono tutt’altro che semplici da definire. «E in ogni caso non vorrei neppure arrivare a ciò, perché secondo me, smussando le polemiche e riallacciando rapporti personali con allevatori che sono amici da molti anni, sarebbe facile arrivare a una soluzione. Comunque s tratta di una questione di fondamentale importanza, che mette a repentaglio la vita di un’Associa2ione che ha 60 anni di vita e il lavoro delle 12 persone che vi lavorano. E di que
sto mi sento responsabile in prima persona».
Sandro Viani continua fra mille difficoltà il suo percorso, quello che dal giorno delle elezioni lo ha visto alla ricerca dell’unione. «Certamente, questo era ed è il mio principale compito. Solo rimanendo vicini, noi allevatori ma anche le altre Categorie, si può formare un fronte comune che porti ad avere risultati. Le divisioni ci rendono più deboli e basta».
Un discorso chiaro e moderato, in perfetto stile Viani. Un discorso che si inserisce con la volontà di moderare un contesto conflittuale fatto in primisdi urla e proclami di guerra. Quelli che oggi, probabilmente, sono tutto ciò che serve meno a un settore che deve prima di tutto ritrovare una strada da seguire in maniera univoca e compatta. MT

 
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