IL CONFRONTO FRA I PREMI DI UN SABATO DI ROUTINE A PARIGI E DI UNA GIORNATA DI GALA A MILANO
Vincennes-San Siro, un paragone davvero impietoso

Nessuno può mettere in dubbio la qualità e la ricchezza della programmazione delle corse in Francia. Le cifre sono il miglior esempio comunque per confermare questo fatto e il confronto con le altre realtà può evidenziare ancora più quella che oggi è l’eccezione francese nel panorama europeo. Per fare ciò abbiamo preso i due principali convegni di trotto, di nove corse ciascuno, del sabato dalle due parti delle Alpi, ovvero quello di Vincennes e quello di San Siro. A Milano sono stati dichiarati 73 partenti che avevano a disposizione un totale di allocazioni di 127.050 euro, pari a una media di 1.740 euro per partecipante, mentre a Vincennes i 127 dichiarati al via avevano a disposizione un montepremi di
335.000 euro, con una media per partente di 2.637 euro. Le cifre sono ancora più impietose se si considera che Vincennes proponeva urn programma di routine, nel quale erano previste una corsa a reclamare e una per i gentlemen, mentre Milano apriva in pratica la girande stagione del trotto italiano con in cartellone la finale del Mario Locatelli, dotata di 44.000 euro e con un primo premio di 18.400. A Vincennes la dotazione della corsa più importatte,il Prix de Pornichet nel quale sono scesi in pista gli anziani (tutt’aftro che famosi) al monté, era di 70.000 euro, dei quali 35.000 in palio per il vincitore. Una realtà allo stesso tempo bella. (per i francesi) e dura (per gli italiani) che è facile estendere a tutto il resto d’Europa, una testimonianza ulteriore del buon funzionamento del sistema francese e della possibilità di mutuarlo. Almeno se la Comunità Europea non deciderà di distruggere tutto nel nome dell’apertura del mercato ai bookmaker.