La prima del Carnival ha rischiato grosso
per un evento raro che perseguita le corse
Dubai: prima la tempesta, poi Dettori
Allagamenti ovunque per l’uragano Alimed abbattutosi sul deserto nei giorni scorsi. Corse salve, Frankie ne vince 2 all’esordio stagionale
DUBAI
Quattro giorni di piogge incessanti, provocate dall’uragano Ahmed, hanno causato una serie di danni ingentissimi: condotte intasate, strade allagate e migliaia di incidenti stradali (con un bilancio di 5 vittime) innescati da automobilisti impreparati ai temporali e ai fondi stradali viscidi.
Gli Emirati Arabi hanno vissuto un’imprevedibile emergenza — come il resto della regione — per i capricci di un inverno durante il quale ha perfino nevicato a Baghdad. Dubai ha già registrato un record di precipitazioni con i suoi 110 mm di pioggia e ovviamente ne ha risentito (prima rischio di annullamento, poi spostamento delle tre corse in erba sulla sabbia) anche l’ippodromo di Nad al Sheba, dove ieri è iniziata la quinta edizione del Dubai Carnival che si concluderà il 29 marzo con la World Cup.
Dieci settimane di altissimo livello, durante le quali verranno messi in palio addirittura 31 milioni di dollari: è il meeting di corse più ricco del mondo.
Ben 263 cavalli saranno al via per conto di 94 allenatori e in rappresentanza di 19 Paesi. In pratica c’è tutto il galoppo che conta. Purtroppo manca l’Italia (le statistiche pariano di O vittorie in 21 tentativi nel Caval), le cui uniche tracce sono Ramonti (allevato dalla Siba, ma di proprietà dei padroni di casa di Godolphin) e Lanfranco Dettori. Il nostro top jockey ha iniziato l’anno prima del solito (causa il matrimonio di Kerrin McEvoy, seconda monta di scuderia) e seppur nettamente sconfitto (7°) nel Maktoum Challenge a bordo del brasiliano Imperialista (1° l’altro brasiliano Happy Boy), ha colto le prime due vittorie del 2008. La più importante e convincente con l’argentina Fiesta Lady, che ora farà le Ghinee o le Oaks locali.