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La Gazzetta dello Sport: L’Unire su Infinitif vuoi rivederci chiaro (16.1.08)  
Autore: unagt
Pubblicato: 16/1/2008
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Dopo lungo silenzio il segretario dell’ente torna sulla vicenda del cavallo più discusso
L’Unire su Infinitif
vuoi rivederci chiaro

Dopo i nuovi elementi per radiare il vincitore del Derby romano 2007 Melzi interroga ancora la commissione che non aveva trovato prove

MICHELE FERRANTE
La commissione d’inchiesta voluta da Guido Melzi sul caso Infinitif non ha terminato il proprio lavoro. O meglio è in procinto di riprenderlo, dopo aver in un primo tempo ammesso l’esistenza di parecchi dubbi sull’«italianità» del vincitore del Derby 2007, senza tuttavia individuare la prova schiacciante sui documenti osservati.
COMMISSIONE Ma i nuovi elementi emersi in questi giorni hanno indotto Guido Melzi, segretario generale dell’Unire (ed ex commissario), a chiedere un nuovo parere a Gianluca Autorino (in qualità di presidente).
Infinitif è sotto i riflettori da tempo. Lo era la sua posizione di cavallo non italiano in quanto figlio di una fattrice importata nel 2006 e non entro il 31 dicembre del suo anno di nascita (2004). Un motivo sufficiente per la squalifica dal Derby e la radiazione dal Libro Genealogico italiano.
NUOVE PROVE Poi ulteriori prove, che inficiano addirittura l’iscrizione al Libro genealogico di Infinitif, a prescindere dalla sua nazionalità. Il verbale di identificazione e il certificato di intervento fecondativo sono falsi (quasi nulla è stato rilevato in tal senso dalla commissione Autorino) e, trattandosi di 2 dei 4 documenti indispensabili per l’iscrizione al Libro genealogico, la stessa dovrebbe decadere nel caso di Infinitif. Infine un elemento di carattere amministrativo: la scuderia Bolgheri (2) che incassa i premi per l’allevatore (incedibili) non ha allevato Infinitif e non può incassare alcun pemio
allevatore.
PARERE Guido Melzi ha deciso di rivederci chiaro, a suo modo e con eccessiva prudenza. In caso di documentazione non valida, infatti, l’Unire può direttamente (attraverso l’Ufficio Centrale, ovvero l’Area Trotto) procedere all’immediata radiazione di un cavallo.
Il segretario generale è invece coerente con la sua linea di condotta: «Ho istituito una commissione per avere un parere e a quella commissione ho deciso di chiederne un altro, dopo l’acquisizione di elementi che ritengo debbano essere valutati attentamente».
Ma il parere della commissione non è vincolante: «Però autorevole ed è comunque un vantaggio poiché mi consente di agire in assoluta serenità».
Il caso Infinitif lascia intuire gravi responsabilità tra i quadri Unire: «Se emergeranno verranno affrontate, certamente il malcostume del favore chiesto a questo o a quello esiste e quando poi ti capita il caso Infinitif possono essere guai. Io comunque rimango neutrale e attendo».
Ma i contorni del caso Infinitif sembrano andare oltre l’ambito dei piccoli favori all’italiana.

IL 2° DEL DERBY
Scuderia Impeto chiede sospensione premi
Il caso lnfinitif è iniziato con un esposto delle scuderie avversarie nel Derby (9, ora è rimasta solo Trofal Star, 2° con Impeto Grif) che chiesero e ottennero dall’Unire la documentazione contenente gli elementi che sostengono la tesi della radiazione.
Il Tar del Lazio respinse il ricorso di urgenza della Trofal Star (ora si può passare al Consiglio di Stato o nuovamente al Tar con giudizio nel merito) che chiedeva la sospensione dei premi del Derby. La stessa viene nuovamente intimata all’Unire alla luce dei nuovi e determinanti elementi emersi. In caso di mancata sospensione dei premi, il ricorrente si riserva di tutelare i propri interessi nelle opportune sedi, probabilmente attraverso il ricorso alla magistratura ordinaria e alla Corte dei Conti.

 
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