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La Gazzetta dello Sport: Cina: scommesse autorizzate nel 2009  
Autore: unagt
Pubblicato: 15/1/2008
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PROIBITE DAL 1949
Scommesse
sulle corse
in Cina autorizzate nel 2009

PECHINO
A Hong Kong, ex colonia britannica che seppur tornata sotto il controllo della Cina (dal 1997) gode di autonomia amministrativa, le scommesse vanno da tempo a gonfie vele. Oli ippodromi di Sha Tin e Happy Vafley sono sempre gremiti: code chilometriche ai numerosissimi botteghini e volumi di gioco che, ogni anno, fanno segnare nuovi record.
In Cina, invece, le scommesse sulle corse sono proibite dal 1949, ovvero da quando prese il potere il partito comunista, che tanto per far capire l’aria che tirava, chiuse immediatamente l’ippodromo di Shangai, trasformandolo in un parco.
Ora, però, il governo di Pechino ha cambiato idea e prevede di autorizzare le puntate sui cavalli a partire dal 2009. Del resto, il gioco ifiegale in Cina, dove le uniche scommesse ammesse sono legate alle lotterie statall, ha assunto cifre spaventose e, viste le grandi difficoltà ad arginarle, tanto vale permetterle, anche perché ogni anno autentiche flotte di denaro si dirigono verso ippodromi e casinò di Hong Kong e Macao.
Molto popolari prima del 1949, le corse sono state da allora vietate per fare una ricomparsa negli anni 1990, riferisce Pechino attraverso la sua agenzia di stampa Xinhua. L’attività in pista, pur senza puntate legali, tornerà ufficialmente nel prossimo settembre, subito dopo le Olimpiadi, con delle prove a Wuhan, capitale della provincia dell’Hubei, che organizza dal 2003 la più grande manifestazione equestre del paese. Sarà la prova generale in vista della reintroduzione delle scommesse, che non avverrà prima del 2009.

 
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