L’esatto contrario della SELEZIONE Norme senza una logica in un Paese che ha in calendario un numero (troppo) elevato di listed e poche pattern
CLAUDIO FELISARI La circolare 95 bis dell'Area Galoppo, intitolata “Criteri generali di Programmazione 2008”, merita due righe di commento. Accenniamo soltanto brevemente alta questione dei “paletti” posti alla partecipazione degli stranieri alle corse diciamo “normali (maiden e condizionate) e a quelle più modeste (vendere e reclamare). La limitazione “ai cavalli che abbiano debuttato in Italia” è rimasta, nonostante alcuni recenti episodi avessero suggerito di rimettere mano alla materia, anche per evitare pericolosi strascichi legali sempre latenti, in Italia e fuori. Diciamo invece qualche parola in più sulle proposizioni degli handicap limitati (con dotazione, 61.600 euro, identica alle listed, con l’eccezione della Corsa dell’Arno, che ne distribuirà 89.100) e soprattutto delle listed. Il problema è di stretta attualità perché (ne parla anche Gianluca Bietolini in questo stesso numero) alla Coppa d’oro di Siracusa di domenica prossima il cavallo più atteso, Piace in Line, dovrà rimanere in box in quanto non qualificato. La spiegazione è semplice la nuova proposizione delle listed esclude i cavalli che nei nove mesi precedenti abbiano vinto un gruppo I e che nei sei mesi precedenti abbiano vinto due gruppi 2 o “due premi al proprietario del vincitore di 23.800 euro” ossia listed e handicap limitati. Il buon Piace in Line, che ha in carriera in data recente il Roma Vecchia e il Mediterraneo, deve dunque stare a guardare. Aggiungiamo, di passaggio, che se questa normativa fosse stata in vigore anche nel 2007, il figlio di Docksider non avrebbe potuto correre (e vincere) il Premio Circo Massimo. Il caso di Piace In Line ci dà lo spunto per proporre un paio di interrogativi e fare qualche riflessione, tecnicamente giusta una formula casi rigida? Ed è produttiva? Lo spirito di questa circolare, in verità, ben si inquadra in un “movimento” ippico come il nostro, globalmente più votato alla distribuzione che alla selezione del materiale. La fascia ‘alta” del programma, che fino ad ora era stata sostanzialmente risparmiata, è quindi anch'essa sotto attacco. ll nodo del problema di cui oggi ci occupiamo sta nell'offerta assolutamente esagerata di listed. Una proporzione corretta dovrebbe contemplare un numero di listed di poco superiore al totale dei gruppi, come avviene in Inghilterra, in Francia e in Germania (l’irlanda fa storia a sé). Ebbene in itali nel 2007, sono state disputate 27 corse dl gruppo (erano 26 nel 2006) e addirittura 68 listed (erano 56 l'anno prima). Ecco allora che, con la moltiplicazione - e la banalizzaziope - del nucleo di corse subito al di sotto della zona elitaria, nasce l'esigenza di una equilibrata distribuzione dei quattrini, oltretutto neanche pochi le listed italiane sono molto più ricche di quelle tedesche e leggermente più dotate anche di quelle francesi). In quest’ottica, avrebbe una sua logica lo sforzo di evitare per quanto possibile, la concentrazione del montepremi su pochi nomi. Ciò non vuoi dire, però che tale impostazione. Sia giustificabile, anzi Anche se la quantità di listed in calendario è assurda (sarebbe auspicabile una rapida inversione di rotta), il senso di una corsa che, comunque, conferisce un titolo, tramite il black-type, non può e non deve essere travolta. Impedire ai cavalli buoni dl partecipare svilisce il campo di corse che hanno un ruolo di selezione: una contraddizione evidente. Per evitare reffetto “minestra riscaldata”. bisognerebbe piuttosto giocare sui sovraccarichi. Anche sui tempi - e qui ci riferiamo essenzialmente ai primaserie - c’è da ridire. Vietate le listed per nove mesi ai laureati di gruppo 1 è troppo penalizzante. Tanto per esemplificare uts ipotetico vincitore di Gran Crìterium candidato ai Parioli potrebbe ricompatire solo in una condizionata creata apposta per lui (4 partenti, gioco inesistente), e lo stesso discorso varrebbe per un eventuale vincitore di Campobello e Berardelli. lnsomma pur comprendendo la filosofia del provvedimento (ma è una filosofia aberrante, indegna di un ente tecnico), la circolare 95 bis non è accettabile, nei termini in cui è stata formulata. Una revisione è auspicabile e urgente. |