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Lo Sportsman: Protesta con clou fantasma (31.12.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 31/12/2007
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DOMANI A TORINO

Protesta con clou fantasma

Nel campo dei partenti del primo gennaio a Torino c’è una corsa molto particolare. In quello che è il “centrale” (se così si può chiamare vista la dotazione di 7.700 euro), di una giornata tecnicamente molto modesta (di cui abbiamo peraltro già dato conto) ci sono due “gruppi”, entrambi composti da quattro puledri di 2 anni ciascuno, a monopolizzare il campo, quello di Smorgon e quello della Bivans. Ed è da enerdi, quando sono stati dichiarati i partenti, circolano voci riguardo a questa strana corsa, che, secondo quanto s dice verra annullata in quanto quasi tutti i candidati a partecipare verrebbero ritirati. Si tratterebbe della prima forma di protesta fra quelle annunciate in una lettera aperta al Ministro e al Commissario UNIRE da alcune fra le più importanti scuderie italiane. Una scelta forse clamorosa, determinata dalla volontà di avere risposte dalle Istituzioni alle tante domande che questo gruppo di imprenditori vuole porre. La situazione attuale dell’ippica italiana non è certo rosea, ci sono tante, tantissime cose da fare, c’è una ristrutturazione che è ancora ai blocchi di partenza, anche e soprattutto a causa degli inevitabili conflitti che sono esplosi a ogni tentativo di innovazione e che sono stati sotto gli occhi di tutti in questi mesi (il premio allevatori sulle matinée, ma anche i 19 ricorsi al Tar delle varie Società per le modifiche al calendario). Conflitti che, insieme al malfunzionamento di un Unire che è tutto meno che un Ente tecnico e alle consuete lentezze burocratiche e politiche che contraddistinguono ogni aspetto “pubblico”, hanno portato al rallentamento di qualsiasi processo.
Oggi c’è un gruppo di imorend tori che chiede chiarezza, magari anche in maniera formalmente discutibile e censurabile dal punto di vista disciplinare ma esponendosi chiaramente. Un gruppo di persone che comunque hanno creduto e credono in questo settore e che meritano di essere ascoltate, prima ancora che dall’Unire e dal Ministro al quale si rivolgono, dalle varie componenti del settore. Perché invece d strapparsi l’un con l’altro gli ultimi brandelli dallo scheletro di un’ippica sempre più magra, sarebbe opportuno trovare obiettivi comuni, che proprio perché di tutti (o quantomeno della grande maggioranza) diventino davvero perseguibili, rimuovendo almeno una buona parte di quegli ostacoli che oggi sembrano impedire qualsiasi innovazione a un sistema che tutti sanno non funzionare più, ma al quale tutti rimangono comunque aggrappati a tutti i costi per non rischiare di perdere alcun privilegio. MT

 
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