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Prima pagina: Da "Repubblica.it": Cavalli bruciati a Pinerolo. Indagini sulla Sacra Corona Unita  
Autore: unagt
Pubblicato: 28/12/2007
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Dopo l'incendio di una scuderia che ha ucciso 20 trottatori gli investigatori mettono insieme i tasselli degli ultimi attacchi al mondo dell'ippica

Cavalli bruciati a Pinerolo
Indagini sulla Sacra Corona Unita

 

di CORRADO ZUNINO

 

PINEROLO (Torino) - Il rogo di Natale, con venti cavalli del centro di allenamento di Ajrale di Vigone, provincia di Torino, bruciati vivi nelle loro stalle la sera del 24 dicembre, ha una terribile assonanza con incendi di racket avvenuti agli ippodromi di Milano dieci anni fa. L'ingresso degli attentatori da un ponticello che guada il fiume che sfiora il maneggio, il passaggio da un cancello arrugginito, la benzina sparsa sui pavimenti delle due scuderie dell'allenatore svedese Ove Kristoffersson, le fiamme alimentate con lanci di paglia e fieno. E tutto intorno nebbia.

 

Uno scenario già visto. Una delle due scuderie, ad Ajrale, è stata completamente avvolta dal fuoco, con i suoi sedici trottatori all'interno. L'altra è stata salvata dal custode marocchino Hassan, ex artiere, che ha scardinato la porta e fatto uscire undici dei quindici cavalli ospitati. Per gli ultimi quattro era già troppo tardi, venti gli animali morti alla fine.

Il danno è elevato, e a quello provvederanno le assicurazioni. Ma del rogo di Natale ha colpito soprattutto la violenza del gesto, inedita alle latitudini dell'ippica. La condanna a morte di cavalli belli e costosi - Iton Lb, Gianimec, The Vicster, Good be the King, tra gli altri - è sembrata subito una risposta troppo alta e violenta a qualsiasi tipo di sgarbo fosse stato fatto, qualsiasi controversia economica potesse esserci sullo sfondo.

 

E allora i carabinieri della compagnia di Pinerolo hanno iniziato a valutare da una parte i diversi fatti neri che nelle ultime settimane hanno toccato l'ippica: la tenaglia dei camorristi di Casal di Principe sull'ippodromo di Aversa, l'ultima corsa annullata a Palermo, lo strano rapimento con strana restituzione di Equinox Bi. E poi hanno preso in mano quel materiale d'archivio: i due ippodromi di Milano, trotto e galoppo, sotto scacco dieci anni fa, gli incendi nelle notti di agosto, gli "Al Capone del pagliaio", il general manager dell'impianto costretto a girare con la scorta.

 

Allora ci fu anche il giallo di un viado trovato morto dopo aver segnalato uno dei tanti incendi appiccati. E, soprattutto, ci fu l'arresto dell'attentatore: il barese emigrato a Milano Vito Magrini, detto Cavallero, in stretto rapporto con le cosche di Cerignola. I carabinieri di Pinerolo, in un rapido e intenso studio di questo mondo, hanno compreso due cose: il livello dell'attacco criminale all'ippica non è mai stato così alto dal dopoguerra. E poi, i "pugliesi" dell'ippodromo di San Siro, impianto infiltrato dalla Sacra Corona Unita secondo diverse investigazioni, potrebbero essere andati a fare affari e a dare avvertimenti in Piemonte. Già. Si è scoperto, infatti, che a Milano quelli di Cerignola hanno avuto in proprietà alcune scuderie (e in Svizzera alcune finanziarie).

E si è scoperto che due cavalli che erano appartenuti ai "pugliesi di Milano" sono passati, grazie a un'asta a prezzo di svendita, a un nuovo imprenditore. E da lì sono stati ospitati al maneggio di Ajrale, nel Torinese. I due cavalli nel 2007 hanno iniziato a vincere, a piazzarsi, a guadagnare. E, questa è la nuova pista degli investigatori, i vecchi proprietari potrebbero aver avanzato richieste di percentuali sulle vittorie.

 

E' bastato scorrere l'elenco delle vittime del rogo di Natale per scoprire che uno dei due cavalli passati di proprietà è rimasto soffocato. L'altro, invece, è stato miracolosamente salvato da Hassan il custode.   

 

(28 dicembre 2007)

 

 

 

 
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