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Lo Sportsman: Somma: «Premi in netto calo» (24.12.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 27/12/2007
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LETTERE
Somma: «Premi in netto calo» Ma i primi due mesi saranno pari alla media del 2007
Il commissano Melzi ha gridato ai quattro venti il mantenimento del montepremi per 2008, è l’ennesima presa in giro, per noi proprietari, siamo la categoria più tartassate e meno rappresentata. Cari colleghi proprietari andate a vedere le preposizioni del mese di gennaio e vi accorgerete che gli ippodromi di Milano e Torino hanno ridotto i premi del 30%, a Torino un centrale per 3 anni (lettera L) dotazone complessiva 7.700 euro, (come una normale reclamare) a Milano una 3 anni non vincitori di 5000 euro dotazione complessiva 5.280 euro (più bassa di una G). Il montepremi in teoria è rimasto invariato, ma in pratica no, perché gli ippodromi fanno più corse e più convegni e l’unire fa finta di dormire, guai a non salvaguardare gli interessi degli ippodromi, sempre e solo a danno di noi proprietari; ed anche in questo caso le varie associazioni di proprietari sono latitanti.
Una vergogna, e il fatto più vergognoso siamo noi proprietari che accettiamo e permettiamo tutto questo.
Il commissario Melzi in conferenza aveva fatto tante belle promesse, chiaramente prima delle aste. I fatti sono ben altri e sotto gli occhi di tutti.
Questo perdurare di inefficienza da parte dell’Unire è significativo, non si ha voglia di mettere ordine, ma solo di salvaguardare gli interessi di pochi.
Adesso dico basta, a queste condizioni e con gli attuali uomini al timone dell'ippica italiana non ha nessun senso andare avanti. Nei prossimi giorni incaricherò l'Its di organizzare un'asta in primavera per la vendita di tutti gli effettivi di scuderia e visto che per me l’ippica è una passione vorrà dire che alimenterò la passione in Francia dove l'ippica è uno sport serio e gestito da persone serie e capaci.
Scuderia Bivans sas (Antonio Somma)

Nei giorni scorsi, insieme a questa lettera, abbiamo ricevuto anche alcune telefonate relative al montepremi delle prime giornate di Milano e Torino. E, vista l'importanza del ragionamento, abbiamo svolto le indagini del caso, contattando gli handicapper di Milano (Fabrizio Procino) a Torino (Guido Cardea) per aver spiegazioni. La risposta è stata praticamente la stessa. Milano e Torino hanno programmato una giornata ‘bassa’ per il 1° gennaio, motivando la decisione con il fatto che si tratta di una giornata particolare e che, oltretutto, fino a venerdi non si sapeva la data precisa di effettuazione della prima giornata dall’anno. Nella riunione di calendario svoltasi lunedì all’Unire, l’Ente ha comunicato ufficialmente agli handicapper che le dotazioni per i primi due mesi del 2008 (in attesa del bilancio preventivo) dovranno essere pari a quelle della media del 2007: in poche parole non vi è alcun calo del montepremi. Ed ovviamente è impossibile basarsi su una giornata per dire il contrario, visto che nel corso di un mese ogni ippodromo programma giornate piò o meno qualitative. Inoltre non ci risulta affatto la volontà di aumentare il numero delle corse, anzi il calendario 2008 rispecchierà quello del 2007 senza prevedere alcun incremento. Quindi tutte le voci che circolano (o sono fatte circolare) in questi giorni fino a prova contraria sono infondate. Certamente tutto ciò si scontra con l’oggettiva difficoltà di mantenere le entrate a un livello accettabile, visto che le scommesse continuano a presentare un segno meno e che l'inizio del nuovo anno, con la rete della Tris non a regime, potrebbe presentare ancora dati in negativo.
Per quanto riguarda le promesse fatte prima delle aste, siamo d’accordo con Somma che debbano essere mantenute fino in fondo. Dall’Unire, ma prima di tutto dagli allevatori, che si sono ben guardati dal contestare i provvedimenti annunciati finchè i puledri non sono stati acquistati e che solo dopo hanno iniziato la battaglia al loro interno. Un atteggiamento evidentemente molto ‘commerciale’ ma decisamente poco condivisibile.
Possiamo comprendere l’amarezza di Somma e la sua volontà di dire basta, soprattutto dopo gli ingenti investimenti effettuati. Non possiamo invece condividere analisi che non si basano su dati affidabili. L’inefficienza dell’Unire, è sotto gli occhi di tutti e va combattuta, ma se si vuole cambiare è bene mettersi d’accordo tutti sull’obiettivi da perseguire. Vogliamo il modello francese? Bene. Allora smettiamo di chiedere la luna per i giovanissimi o sempre più corse (sì, oltre agli ippodromi le chiedono anche le categorie). Creiamo una programmazione dura e selettiva come quella francese, con un montepremi per corsa più alto, ma con una  oggettiva difficoltà di accedervi visto l'alto livello di competitività. Fino a oggi questa strada è stata osteggiata dalla maggior parte del settore. Se oggi i tempi sono maturi per una svolta in questo senso, saremo i primi a supportarla.

 
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