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Lo Sportsman: Il problema è la punizione (20.12.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 20/12/2007
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C’È DOPING E DOPING
Il problema
è la punizione
Halling nella lista dei 15 pubblicata da Unirelab

FRANCO RAIMONDI
Te l’avevo detto, Halling Joy ha vinto il Merano perchè Favero droga i cavalli! Quanti ”libereranno" questo pensiero bacato dopo la comunicazione della positività alla seconda analisi di Halling Joy (difillina, un broncodilatatore, la sostanza) e di altri 14 cavalli (4 al galoppo e 10 al trotto)? È uno strano e aggrovigliato modo di pensare quello che si sta impadronendo dell’ippica. Quando un cavallo vince una grande corsa non lo fa perché ha galoppato più forte degli altri: è drogato. Come se esistesse una polverina magica, capace di trasformare i brocchi in campioni. È una facile scorciatoia, ancora più facile del doping, per non ammettere le sconfitte. Quando qualcuno ti batte non è più forte, è drogato.
Il doping purtroppo esiste ed è un crimine, Ma non può essere un caso di positività ad appiccicare a un all’enatore l’etichetta "appestato". C’è doping e doping lo diciamo dopo anni di battaglie, affrontate in tempi non sospetti e non esiste un trainer di buon senso che possa giurare: a me non capiterà mai. Tanto per non fare nomi è successo a Fabre e Bary di sbagliare la sospensione di un medicinale, capiterà ad altri in futuro. Tutti drogatori?
No di certo, e il vero punto non è il doping ma il modo di trattarlo e di punire i responsabili. L’allenatore che ha un cavallo positivo non è un appestato ma un professionista che ha sbagliato e come tale con una forte multa va punito. In fondo la squalifica all’italiana è uno zuccherino. Basta un prestanome - che fa chic e non impegna e un minimo dì dignità (non presentarsi alle premiazioni, non sellare i cavalli, non mettersi in mostra) per continuare ad allenare come se non fosse successo nulla.
L’allenatore che droga pesante, usando i medicinali che in America vengono chiamati “performance enhancing” (miglioratori di prestazioni) o farmaci di provenienza sconosciuta, deve essere semplicemente caccato dagli ippodromi e dalle scuderie. Due pesi e due misure, insomma, per una giustizia senza sconti e scorciatoie. Halling Joy non ha vinto il Merano perchè Favero droga i cavalli. Ha vinto perchè è stato il migliore e, purtroppo, è risultato positivo all’antidoping.
Ieri mattina è avvenuto qualcosa di importante. Per la prima volta dopo anni di silenzio l’Unire, attraverso il sito di Unirelab (
www.unirelab.com) ha pubblicato la lista dei cavalli che sono stati riscontrati positivi alle seconde analisi dei controlli antidoping e che trovate a pagina 2. La promessa fatta da Guido Melzi nella conferenza stampa di settembre è stata mantenuta e due mesi circa dopo l’accreditamento del laboratorio i nomi dei positivi hanno cominciato a diventare pubblici e da questo momento verranno comunicati continuamente con le stesse modalità. Si tratta di un provvedimento fondamentale sulla strada della trasparenza, che va accolto come una vera e propria rivoluzione e che finalmente spezza il folle muro di omertà (178 positivi alle seconde analisi nel 2006 e 159 ad oggi questo anno) che circondava (e circonda ancora per quanto riguarda i provvedimenti di disciplina) il nostro settore. Sappiamo benissimo che ci sarà qualcuno pronto a contestare la pubblicazione dei positivi all’antidoping, a voler tornare a un comodo passato fatto di silenzi. E vogliamo precisare che da parte nostra non c’è alcuna voglia di scoop o di condannare chi incappa in un doping.

 
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