C’È DOPING E DOPING Il problema è la punizione Halling nella lista dei 15 pubblicata da Unirelab
FRANCO RAIMONDI Te l’avevo detto, Halling Joy ha vinto il Merano perchè Favero droga i cavalli! Quanti ”libereranno" questo pensiero bacato dopo la comunicazione della positività alla seconda analisi di Halling Joy (difillina, un broncodilatatore, la sostanza) e di altri 14 cavalli (4 al galoppo e 10 al trotto)? È uno strano e aggrovigliato modo di pensare quello che si sta impadronendo dell’ippica. Quando un cavallo vince una grande corsa non lo fa perché ha galoppato più forte degli altri: è drogato. Come se esistesse una polverina magica, capace di trasformare i brocchi in campioni. È una facile scorciatoia, ancora più facile del doping, per non ammettere le sconfitte. Quando qualcuno ti batte non è più forte, è drogato. Il doping purtroppo esiste ed è un crimine, Ma non può essere un caso di positività ad appiccicare a un all’enatore l’etichetta "appestato". C’è doping e doping lo diciamo dopo anni di battaglie, affrontate in tempi non sospetti e non esiste un trainer di buon senso che possa giurare: a me non capiterà mai. Tanto per non fare nomi è successo a Fabre e Bary di sbagliare la sospensione di un medicinale, capiterà ad altri in futuro. Tutti drogatori? No di certo, e il vero punto non è il doping ma il modo di trattarlo e di punire i responsabili. L’allenatore che ha un cavallo positivo non è un appestato ma un professionista che ha sbagliato e come tale con una forte multa va punito. In fondo la squalifica all’italiana è uno zuccherino. Basta un prestanome - che fa chic e non impegna e un minimo dì dignità (non presentarsi alle premiazioni, non sellare i cavalli, non mettersi in mostra) per continuare ad allenare come se non fosse successo nulla. L’allenatore che droga pesante, usando i medicinali che in America vengono chiamati “performance enhancing” (miglioratori di prestazioni) o farmaci di provenienza sconosciuta, deve essere semplicemente caccato dagli ippodromi e dalle scuderie. Due pesi e due misure, insomma, per una giustizia senza sconti e scorciatoie. Halling Joy non ha vinto il Merano perchè Favero droga i cavalli. Ha vinto perchè è stato il migliore e, purtroppo, è risultato positivo all’antidoping. Ieri mattina è avvenuto qualcosa di importante. Per la prima volta dopo anni di silenzio l’Unire, attraverso il sito di Unirelab (www.unirelab.com) ha pubblicato la lista dei cavalli che sono stati riscontrati positivi alle seconde analisi dei controlli antidoping e che trovate a pagina 2. La promessa fatta da Guido Melzi nella conferenza stampa di settembre è stata mantenuta e due mesi circa dopo l’accreditamento del laboratorio i nomi dei positivi hanno cominciato a diventare pubblici e da questo momento verranno comunicati continuamente con le stesse modalità. Si tratta di un provvedimento fondamentale sulla strada della trasparenza, che va accolto come una vera e propria rivoluzione e che finalmente spezza il folle muro di omertà (178 positivi alle seconde analisi nel 2006 e 159 ad oggi questo anno) che circondava (e circonda ancora per quanto riguarda i provvedimenti di disciplina) il nostro settore. Sappiamo benissimo che ci sarà qualcuno pronto a contestare la pubblicazione dei positivi all’antidoping, a voler tornare a un comodo passato fatto di silenzi. E vogliamo precisare che da parte nostra non c’è alcuna voglia di scoop o di condannare chi incappa in un doping.
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