RESPINTO APPELLO Convenzione ippodromi cancellata
"Visto l’appello per l'annullamento previa sospensione dell'efficacia della sentenza del Tar Toscana Firenze: Sezione I 2032/2007, resa tra le parti, concernente disciplina rapporti contrattuali con le società di corse. Visti gli atti e documenti depositati con l’appello vista la domanda di sospensione dell'efficacia della sentenza appellata, presentata in via incidentale dalla parte appellante, ritenuto ad un primo sommario esame che l’appello non risulta assistito da fumus boni iuris, ritenuto comunque non sussistente il periculum in mora in capo all'amministrazione appellante; respinge l’istanza cautelare". Questo il testo nudo e crudo dell’ordinanza emessa dalla sesta sezione del Consiglio di Stato presieduta da Giovanni Ruoppolo, che ha respinto al mittente la sospensiva richiesta da Mipaf e Unire riguardo alla ormai famosa sentenza del Tar della Toscana, che aveva cancellato (dichiarandola “illegittina quindi nulla") la convenzione stipulata dall’allora Segretario Generale dell’Unire Franco Panzironi, il Consiglio di Stato deciderà nel merito, ma i tempi in questo caso saranno forzatamente molto lunghi e quindi la situazione della convenzione ritorna in pratica al punto di partenza di questa estate, quello stabilito dai giudici amministrativi di Firenze. Quindi da zero, o quasi. «Nella pratica questo giudizio non cambia sostanzialmente la situazone. La decisione di cambiare comunque l’impianto di questa convenzione era già stata presa e a questo punto diventa più attuale» le parole del Commissaro Unire Guido Melzi. A questo punto servirà un percorso preciso per rimediare a danni evidenti. E l’ipotesi più probabile è quella di mantenere per il 2008 le remunerazioni previste oggi (la maggior parte dei contratti in vigore scadono il 31 dicembre del prossimo anno) e intanto predisporre un nuovo impianto che entri in vigore dal 1° gennaio 2009. E c’è quindi l’opportunità di cambiare decisamente volto alla convenzione per gli ippodromi, rendendola finalmente "reale" e "certificata" in modo da trasformarla in uno strumento che funzioni e non solo un mezzo per distribuire denaro. Un salto in avanti auspicabile che potrà avere riflessi positivi poi su calendari e quindi sul sistema complessivo. Che va messo, finalmente, al primo posto. Prima degli interessi particolari che ne hanno condizionato il funzionamento in tutti questi anni. MT
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