A casa di papà Varenne per trovare l’ispirazione Lord Capar prepara il GP di sabato a Roma dove viveva il cainpiomssimo dal nostro inviato
NICOLA MELILLO TOR SAN LORENZO (Roma)
Papà Varenne ha salutato tutti nel settembre 2002. Da allora il centro di allenamento di Tor San Lorenzo, 50 km da Roma, è ancora più bello. Non c’è più la piscina («Basta il mare» dice serafico il trainer del Capitano, Jori Turja), c’è una seconda pista dritta in arrivo. E fra i 120 cavalli presenti, dal 20 novembre c’è anche Lord Capar, figlio di Varenne, trasferitosi in Svezia, che dopo due galoppi ha infilato 7 successi a seguire, col record dei 2 anni in Svezia (1.14.6) e il colpo nel Gran Criterium a Milano. Ora l’obiettivo è il premio Allevatori di sabato a Roma. Nell’attesa, quale miglior soggiorno se non a casa di papà? APPARTATO Nel box di Varenne c’è Iroko Mb, nel suo paddock con gli ulivi si alternano in 4. Turja era pronto a cedere a Lord gli spazi del papà, per trasmettere il «fluido» giusto. Ma Sven Andersson sorride: «No. Parlo solo svedese, preferisco stare coi miei connazionali». Andersson, 76 anni di grande spirito, in Svezia è Plat Sven: Sven il Fabbro. Che era il suo mestiere, finché non si innamorò del trotto, 30 anni fa. «Lord? Non so se è meglio di Calypso Capar, l’altro cavallo italiano che ho avuto e col quale ho vinto l’Allevatori 2001>. Cincischia, ma per Lord ha lasciato a Ludvika la moglie Ulla, il pony e 3 cavalli e sta con lui 24 ore su 24: è il suo proprietario, il suo allenatore, il suo maniscalco, il suo lad, il suo amico. O, come dice Plat Sven mentre lo sbaciucchia: «Du arsa dukting min lilla pojke»: «Sei bravissimo, bambino mio». Il suo bambino. Che lascia fare compiaciuto. DA CAPARRINI Impossibile parlare con Sven senza l’aiuto di Cecilia, 27 anni, nipote del trainer Kristoffersson, che traduce. E lei, occhi verdissimi, a raccontare: «Lord si sveglia alle 5, alle 6 colazione con mangime arrivato dalla Svezia, un pò di fieno, una passeggiata, niente mare che piaceva a Varenne. Dalle 12 alle 16 riposo, poi passeggiatina, alle 17 cena e poi a nanna». Un solo lavoro, martedì mattina. «Tutto bene — sorride Andersson —. Dopo la corsa torneremo in Svezia dove fra neve e temperatura a -10° non lavoreremo. Anche nel 2006: per 3 mesi ci siamo solo conosciuti». Ieri riposo e viaggio a Malmantile, 15 km da Firenze, a trovare Silvano Caparrini, allevatore di Calypso e Lord. «Io e lui ci scambiamo fax ed e-mail. Lui in italiano, io in svedese. Mi ha venduto un figlio di Varenne: ci tenevo. Non sarà l’ultimo>. Lord è tranquillissimo. Ogni tanto chiama i dirimpettai: Illo It Sm e Green Speed Ok, con bei nitriti rumorosi. Immobile. Si muove solo quando serve. Come il papà.
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