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Lo Sportsman: Allevatori, liste a confronto (1.12.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 3/12/2007
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TARGIONI VS. VIANI, LE PAROLE DEI DUE PRINCIPALI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA DELL’ASSOCIAZIONE
Allevatori, liste a confronto

<il nostro programma e chiaro e oreciso. Ag i a levatori voglio ribad re che il nostto impegno è rivolto soprattutto su due fronti il mantenimento deI 20% su tutte le corse e la lotta per avere in futuro un montepremi più alto. Questi saranno gli obiettivi primari della nostra Anact, che dovra essere forte e unita per raggiungere risultati che ci prefggiamo» spiega Riccardo Targioni, candicato alla presidenza nel a lista che comprende come “vice’ Sandro Ferraris e nier Lu’g D’ènge o.
Non ha avuto molto tempo Targioni per effettuare la sua campagna elettorale, ma negli ultimi giorni ha indubbiamen te potuto approfondre i punti dei programma e effettuare ncontri con g i al evatori. «Credo che aumentare le risorse sia cossibile e non si tratti di un sogno Ci sono tante cose da poter fare e fra di esse bisogna mettere al Drimo posto a volonta di lottare f no n fondo per ottenere una remunerazione da tutti i nuov oioch che ut lizzano le strutture ppiche per raccogliere scommesse che sono n concorrenza con le nostre Parlo chiaramente prima di tutto de le slot-mach nes che sono presenti in quas tutti gi ppodromi e nelle agenzie, oltre che nei cosiddetti ‘corner”. Ebbene, come accade in tutto il mondo, anche in Italia ‘ippica deve poter avere un reddito da questo. E poi, come avevo già detto, è importante che la nuova rete de le scommesse funzioni davvero, che il prodotto ippico, proposto sotto forme anche più allettant per gli scom mettitori, possa essere proposto e ven dato nel miglior modo possibile. Tutto cio puo aumentare notevolmente le ‘isorse e qundi dare quell’ossigeno che serve al nostro settore prima per sopravvcere e po per svilupparsi per avere un mercato dobbiamo confron tarci con i mercato e avere la possibil tà a rarlo ad arm par Questo e I m o ‘mpegno cersonale nei confronti degl a evator:, che in questo periodo ho trovato soprattutto sfiduciati e awiliti per la situazione in cui si trova tutta l’ippica A loro bisogna dare un segnale forte, d volontà di rilancio e ciò può essere fatto solo attraverso un discorso economico serio, un progetto che porti allo sviluppo e non al mantenmento del poco che c’è ora».
All’interno dell’Anact si trovano stua zioni decisamente differenti. Ci sono impianti”industriali” come quelli dei grandi complessi e piccole realtà in molti casi a carattere sostanzialmente “hobbystico”. «Non è certamente semplice far coincidere interessi che sono apparentementi in contrapposizione,
ma creao che possa essere possibile trovare un s stema che funzioni davvero, tutelando fino in fondo tutti quel i che sono davvero allevatori, Penso a una caratterizzazione fortemente agricola dell’attiv ta, che per questo deve essere legata alla disponibilita del terreno. Certamente vi sono tanti fattori che differenziano i var allevamenti, ma il progetto deve essere comune e trovare correttivi che premino chi e davvero rnpegnato in questo settore, chi può essere davverodefin to un’Azienda Agrcola, a prescindere dalle dimensioni de - la stessa».
Oggi è il giorno dello “srontro” elettorale. Che messagio vuol lanciare al suo principale concorrente Sandro Vian’, «Un... in bocca al lupo. Conosco Sandro da 30 anni ed è cenamente una persona di alto livello che ha tutta la mia fiducia e la mia stma. E :,econdo me l’amicizia viene prima di qualsiasi contrapposizione su idee o programmi, quindi sono pronto a congiatularm con lui in caso di sua vittoria. Oggi fra noi c’è solo una differenza, quella che mi vede impegnato maggiormente nel settore. Quello che da molti è considerato un “crimine”, ovvero il fatto de sia anche stalloniere, proprietario di cavalli e di un ippodromo, io lo consideru un grande vantaggio, perché mi ha rermesso di conoscere a fondo le varie realtà. Dico solo che ho 50 cavalli in attvità in pista, di cui dieci allevati e quaranta acquistati e che grazie a questo posso capire quello che è oggi il mercato ippico in tutte le sue parti e di vedera la realtà da tutte le angolazioni possibili, in modo da capire cosa serve davver’a a tutto il settore. A dare un impulso cecisivo a un sstema che deve crescere per dare risultati».
«Come avevo già dich arato, l’auspicio e che dopo la ‘bat taglia” elettorale il clima all’interno dell’Associazione diventi tranquillo. Da parte mia, se sarò elettc, ribadisco l’impegno a essere il Presidente di tutti. E se al contrario vincerà Targioni sarò il primo a congratularmi con lui e a mettermi a disposizione per il bene dell’Anact e dell’ippica» esordsce Sandro Viani, candidato alla presdenza nella ista che propone come “vice” Alberto Caravita e Sandro Moscati.
Dopo qualche settimana di campagna elettorale e con di fronte un’altra lista Viani appare ben deciso a portare a termine il progetto. «L’unità è il fatto più importante. L’associazione non puo andare in mille pezzi e io, se sarò sconfitto, non penso certo di uscire, ma anzi rinnoverò Impegno a favore del nostro settore. Bisogna capire che il momento è molto difficile, anzi drammatico: abbiamo non uno, ma due piedi nel baratro e lottare fra di noi per portarci via le briciole non fa altro che accelerare il processo di distruzione del settore. Oggi tocca agli allevatori scegliere auale linea seguire. E sono felice di aver dato la mia disponibilità, anche perché la nostra è una lista di allevatori “puri”, mentre dall’altra parte la mia pemplessità deriva dal fatto che vedo candidature che propongcno allevator’ che sono anche proprietari di ippodromi e stallonieri... Ovvero di due componenti che oggi producono reddito più di quella dell’allevatore puro. I numer sono chiari: i tassi di monta sono altissimi e i prodotti si vendono a prezzi inferiori a quelli delle monte e mentre il montepremi negli ultimi anni e calato, le remunerazioni agli ppodromi sono cresciute del 15%. Co munque i due programmi non è che si differenzino più di tanto, al massimo posso dire che il nostro è stato pubblicato prima... Alla fine però saranno gli associati a scegliere secondo il proprio indirizzo e l’importante è accettare la volontà de! soci».
In queste settimane di”campagna” elettorale ha avuto la possibilità di incontrare g i allevatori e di avere un contatto diretto con la base per capirne gli umori. «Devo dire che la cosa più importante e che ho riscontrato grande interesse e partecipàzione. Sono andato alla riunione di Padova e ho trovato tanta gente che vuole impegnarsi in questa situazione. E ciò vale per no, come per i nostri avversari. È un fatto certamente significativo e rende ancor più negativa l’ipotesi di spaccare l’Anact».
Come si possono conciliare le aspettative e le esgenze diverse presenti all’interno degli allevatori? Nell’Anact ci sono compless!”industriali” con decine se non centinaia di prodotti e produttori “per hobby” che hanno una fattrice, magari a pensione... «Non credo che vi siano allevatori”per hobby”. Anzi quelli con una o due fattrici rappresentano proprio l’anima più agricola dell’allevamento. E su questo dobbiamo puntare, sulla caratterizzazione della nostra attività come agricola. Non conta quanto si produce ma il fatto di essere agricoltori. Dico sempre che Varenne è nato da me, ma avrebbe potuto nascere in qualsiasi allevamento, anche in quel o con una sola fattrice. E lo dimostrano i risultati del Derby di Echo dei Veltri o di alt’i grandi cavalli nati in piccoli allevamenti».
L’ippica è in una fase difficile, anzi drammatica, nella quale le risorse, così come il tempo, scarseggiano. «Questo è il vero punto. Bisogna far sì che coloro che oggi guadagnano tanto sfruttando l’ippica debbano rnunciare a qualcosa. Ci sono le slot rnachines negli ippodromi e nelle agenzie e il nostro impegno sarà rivolto a ottenere una parte di quanto producono a favore del montepemi, anche se ciò dovesse essere ottenuto con proteste anche clamorose. La vera barttaglia da condurre non è quella all’interno del settore, ma quella all’ind!rizzo di chi sfrutta l’ippica».
Marco Trentini

 
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