Inutili due giorni di sciopero contro minacce e pestaggi

Aversa di arrende alla camorra

Ippodromo blindato: i driver chiedono di allargare le maglie e sui riconsegnano alla malavita

Avevano scioperato poi chiesto garanzie per non subire più e andare avanti. ma soltanto tre giorni dopo l'ennesima blindatura dell'ippodromo Cirigliano di Aversa, disposta dall'Unire, in accordo con le forze dell'ordine, gli allenatori, guidatori, e proprietari campani si sono arresi alle nuove tremende pressioni della malavita, chiedendo di tornare all'inferno. E lo hanno fatto cercando pietosamente di salvare la faccia, con un comunicato ufficiale e più di 100 firme. Qualcuno non si rassegna, qualcuno si dissocia (il presidente Upt Gragnaniello e il delegato Unagt, Giuseppe Palomba) ma ieri un summit napoletano ha partorito la sciagurata decisione di chiedere all'Unire la rimozione della misura preventiva cardine, dalla quale dipende l'efficacia del recinto blindato senza cellulari e la presenza di carabinieri e polizia. Il cardine è la dichiarazione del partenti poche ore prima delle corse (anzichè un paio di giorni), che toglie alla malavita il tempo di organizzarsi,  contattare e minacciare fuori dall'ippodromo (dentro non è più possibile) i driver destinati a truccare le corse. Ebbene, quel comunicato chiede all'Unire la dichiarazione dei partenti 24 ore prima delle corse e sostiene (pietosamente, appunto) che le altre misure in atto (recinto blindato e polizia) sono sufficienti. Il commissario dell'Unire, guido Melzi, in un duro comunicato conferma la volontà di far disputare le corse solo con blindatura totale e minaccia di non recuperare su ippodromi campani le giornate di corse eventualmente perse per fatti legati a questa triste vicenda. Oggi si dovrebbe iniziare alle 15.05.

m.f.