Una svolta nella già affermata carriera di riproduttore per il cavallo bionico Varenne playboy in Svezia Nel 2008 stallone in Italia da gennaio ad aprile. Poi al Nord fino ad agosto. In tutto quasi 200 monte
MICHELE FERRANTE Sarà anche un po’ fuori moda, ma l’esterofilia italiana in campo sentimentale è radicata nell’animo maschile. Uomo o equino non fa più differenza, basta chiedere (si fa per dire) al trottatore più famoso del mondo. Nell’aprile del 2008 a Vigone, Varenne salirà su un van e un paio di giorni più tardi verrà scaricato davanti al cancello del Menhammar Stuteri, l’allevamento più prestigioso di Svezia a pochi chilometri da Stoccolma. Cavallo bionico in corsa e in razza, dal 2008 sarà stallone anche al Nord dopo un accordo siglato da Enzo Giordano (proprietario) e Roberto Bnschetto (gestore) con l’impero di Margareta Wallenius e l’assistenza di Antonio Carraretto, ovvero l’allevatore di Viking Kronos (il primo grande nemico di Varenne in pista) già piazzato dalla signora Wallenius. Una svolta fondamentale nella vita del trottatore più forte di tutti i tempi, che in primavera, sulla via che da Torino porta a Pinerolo, ha chiuso la quinta stagione di monta. Sono invece per il momento due le generazioni scese già in pista e i riscontri degli attuali 2 anni lasciano intendere il decollo delle azioni di papà Varenne, il cui ultimo exploit è arrivato da New York con il colpo di Southwind Serena nella Breeders da mezzo milione di dollari. Varenne in Svezia, ma non via dall’Italia. L’operazione è stata possiblle proprio per la diversa tempistica tra la stagione di monta in Italia e quella nel Paese scandinavo che inizia ad aprile, quando da noi si è quasi alla fine. Da gennaio a metà aprile Varenne amerà le future mamme italiane, quindi in Svezia fino ad agosto a soddisfare un mercato che ha fin qui avuto un accesso limitato alle sue prestazioni (20 fattrici a stagione fino a due anni fa). Un vero playboy anche se virtuale. Destinato ad accoppiarsi con la sollta sagoma di cuoio e acciaio, operazione seguita dalla raccolta del seme e dalla inseminazione artificiale delle fattrici (fino a otto con una dose). ll galoppo invece conserva la filosofia di conservazione della razza purosangue e impone l’amore vero. Enzo Giordano, proprietario di Varenne dall’aprile 1998, è soddisfatto con un piccolo rimpianto: «In Italia gll allevatori non ci hanno creduto veramente, soprattutto negll ultimi anni. Ma non è questo il motivo del cambiamento. Varenne in Svezia è amato e molto richiesto, potremo rendere ancora più internazionale ll suo profitto. Contiamo di arrivare a un centinaio di monte e lo stesso vale per l’Italia (30-40 monte in meno n.d.r), dove ce ne saranno realmente disponibili una trentina dopo, una volta scremate le sessanta già assegnate con i diritti di monta a vita comprati nel 2002 e una decina per le mie fattrici. Sceglleremo il meglio, credo che Varenne lo meriti».
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