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Lo Sportsman: Il Palio non si spiega .. si vive (24.11.07)  
Autore: unagt
Pubblicato: 24/11/2007
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Il Palio non si spiega .. si vive

Matteo Muccichini

Come glielo spieghi ad uno che viene da Marte che al bar dello sport hanno ragione tutti.

Come fai a far credere ad uno che è innamorato di una, che mentre lui la adora lei se la fa con un' altro.

O come fai a far capire ad un italiano esterofilo, che di solito è la stessa cosa, che in Inghilterra si sono persi i dati di 25 milioni di contribuenti perché spediti per posta ordinaria come fossero auguri di Natale.

Ecco, noi ci sentiamo così, in quel misto di impotenza e frustrazione, quando ora come ogni anno ci tocca, e ci facciamo la stessa identica domanda: come si fa a spiegare in un articoletto che il Palio dei Comuni è il massimo che ci sia?

Non è facile, anzi è impossibile, tant'è che non si può comprare neanche con Mastercard...

Lo sanno bene che il Palio è il massimo, ma non lo sanno spiegare neppure quelli che sono nati in uno di questi del centro Italia vicino all'ippodromo, dove il campanilismo è motivo di vita da secoli. Quelli che da piccoli in estate, finita la scuola, lavoravano pure dalla mattina alla sera con umiltà, risparmio e testa china, aspettando una sola data, segnata in doppio rosso sul calendario di Frate Indovino, quella delle corse a Montegiorgio.

Dieci sere in tutto ai tempi, in luglio e agosto, occasione per 1o struscio a conoscere le ragazze, e per asciugare la paghetta del fine settimana puntando sui guidatori locali che contro i vacanzieri Fontanesi, Baldi o Gubellini, non vincevano quasi mai. Non lo sanno spiegare neanche quelli dei comitati pro Palio, che quando è nato il Palio dei Comuni per l'idea di Lanfranco Mattii, ci si sono buttati senza riserve, perché quello era il massimo, appunto.

Tutto questo perché il Palio alla fin fine o lo si vive o no, non lo si spiega. E non basta dire che domenica ci saranno migliaia di persone in veste di tifosi in un ippodromo, 24 cavalli di livello europeo, 5 che non hanno mai corso prima in Italia. I due finalisti del Campionato Europeo, il vincitore del Turilli, tutti i piazzati del Nazioni, il vincitore del Continentale... Gli stand gastronomici gratuiti, le esposizioni di prodotti artigianali unici, le baldorie della vigilia, i gruppi storici, gli artisti di strada per piccoli e grandi, se li racconti dopo fanno lo stesso effetto di quando ti fanno la prosa delle battute di un cabarettista. Non è sensazionalismo, né retorica, chissenefrega di autolodarsi, si tratta della resa di chi dovrebbe convincersi sulla carta, ma sa bene che, come per tutte le cose che non si possono spiegare, l’unica cosa per capirle è entrarci dentro. E’ voro, noi che per deformazione professionale tendiamo ad esagerare, ma stavolta non abbiamo colpa, e anche se non sappiamo spiegarvelo, fidatevi: il palio è davvero il massimo che ci sia.

 

 
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