Barricati in pista per sfuggire alla camorra Aversa: nei giorni di corse i driver chiedono di essere rinchiusi in un recinto blindato da mattina a sera. MICHELE FERRANTE Lo sciopero contro la camorra va avanti, dopo i pestaggi di sabato ad alcuni dei driver che avevano preferito ritirare i cavalli ed essere picchiati anziché, diventare complici di una corsa truccata dalla camorra. OGGI SCIOPEPO Ad Aversa niente corse oggi, mentre è stato fissato per martedì un incontro (Unire, carabinieri e categorie ippiche) per pianificare le contromisure dopo il prepotente ritorno della malavita al Cirigliano. Le assicurazioni scritte dei carabinieri non sono dunque servite e nella riunione fra guidatori, allenatori e proprietari campani di ieri a Napoli anche i gentlemen driver hanno fatto marcia indietro rispetto all'intenzione discendere ugualmente in pista oggi. COMUNICATO In un comunicato emesso ieri, le categorie ippiche locali hanno voluto ribadire la gravità della situazione all'interno dell'ippodromo, dove il clan dei casalesi imperversa e trucca le corse con minacce e pestaggi a chi non si adegua. Soltanto con misure estreme, ancora più forti rispetto alla blindatura del febbraio scorso, sarà dunque possibile tornare a correre senza pericoli. BARRICATI E proprio allenatori e guidatori hanno elaborato un piano, sempre a condizione che intervenga un'adeguata copertura delle forze dell’ordine. Gli operatori chiedono, in sostanza, di essere imprigionati dentro l'ippodromo dal mattino (subito dopo la dichiarazione di partenti) fino al termine delle corse. Ovvero barricati assieme ai rispettivi cavalli in un recinto inaccessibile a qualsiasi altra persona e totalmente bonificato: niente telefoni cellulari, dunque, per impedire i contatti attraverso i quali vengono scelte le corse da truccare e impartite le istruzioni ai guidatori complici (un gruppetto di 5-6, basista compreso) e a quelli coinvolti loro malgrado. Di questo si parlerà martedì, con l'ippodromo ancora «chiuso per camorra». |