La malavita manipola gli arrivi avvalendosi di complici molto preziosi Aversa: un driver è il basista della camorra Dà le istruzioni per truccare le corse ai colleghi, poi minacciati e picchiati se non stanno al gioco. Il sonno della giuria
MICHELE FERRANTE Lo sciopero anticamorra di Aversa va avanti, anzi no. Domani i cavalli potrebbero tornare al Cirigllano infestato dalla malavita locale che trucca le corse a suon di minacce e pestaggi. E tutto ciò nonostante l’intenzione delle categorie ippiche locali di protrarre la protesta fino a quando qualcuno (Unire, forze dell’Ordine, prefettura ecc.) si farà vivo con misure protettive come la bllndatura del febbraio scorso, le cui maglle si sono progressivamente allentate fino al ritorno del terrore. DOMANI SI CORRE? Ieri il colonnello dei carabinieri Pasquale Muggeo, coordinatore della bonifica di febbralo, ha annunciato il rafforzamento della sorveglianza. In attesa che le parole diventino fatti, domani è programmato un convegno riservato al gentlemen-driver, i dilettanti del sulky che non si sentono minacciati e intendono gareggiare. Ma i loro cavalli sono allenati anche dalle persone ripiombate nell’incubo da qualche mese, dopo che la camorra è riuscita a fare nuovamente breccia. DRIVER BASISTA Un ruolo importante nel «taroccamento» delle corse spetta a un gruppo di driver (5/6) che si è venduto per 500 euro a giornata e va in pista solo per favorire gli ordini di arrivo decisi prima. Uno di questi guidatori, si dice già punito pesantemente in passato dalla giustizia sportiva, è il basista della banda. Ovvero il telefonista del mattino, incaricato di comunicare ai camorristi i partenti delle corse in programma al pomeriggio e fra le quali verranno scelte quelle più malleabili. Ma è anche l’uomo che, alternandosi con i colleghi corrotti, su indicazioni dei camorristi rifinisce le strategie dell’ultimo minuto. I registi, che non si erano mai fatti vedere nelle scuderie e nei pressi del recinto di isolamento ormai sempre meno blindato (i telefonini banditi invece pullulano), sono diventati ancora più spavaldi. Sabato un personaggio piuttosto «noto» è entrato nelle scuderie e nessuno gli ha fotocopiato la carta di identità, come da regolamento. «La fotocopiatrice era guasta» si sarebbero giustificati gli addetti, a conferma di un clima ormai infernale. GIURIA In questa bolgia tentano di sopravvivere (in tutti i sensi) i guidatori campani onesti, costretti a subire richieste di favori che diventano minacce e poi botte. Il nuovo diktat della camorra è l’espulsione: «Se non ci stai non farti più vedere: "te e i tuoi cavalli" lo slogan della strategia del terrore. E non si comprende se, ed eventualmente fino a che punto, il dna intimidatorio abbia influenzato la giuria dell’ippodromo che in questi mesi non ha segnalato una sola corsa anomala ad eccezione di quella annullata sabato, quando i driver minacciati avevano ritirato i loro cavalli. Per questo motivo ad alcuni di essi è stato successivamente consigllato di non fare mai più una cosa simile. a bastonate.
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